Caro bollette, l'azienda salva con il fotovoltaico: «Abbiamo messo su 3.000 pannelli»

Domenica 13 Marzo 2022 di Eleonora Scarton
Clivet

FELTRE - Con lungimiranza negli ultimi anni l'azienda ha investito nelle energie rinnovabili realizzando un impianto fotovoltaico che copre il 30% del fabbisogno dello stabilimento. È così che la Clivet di Villapaiera, nel comune di Feltre, pur avendo registrato anch'essa aumenti dei costi delle bollette, riesce a far fronte alle difficoltà.

Una realtà imprenditoriale di eccellenza che proprio sull'efficientamento energetico ed ambientale ha lavorato e sta lavorando. E lo ha fatto puntando sull'autoproduzione di energia.


ENERGIA VERDE

L'azienda feltrina ha quindi installato ben 3mila pannelli fotovoltaici sul tetto dello stabilimento produttivo, che generano 1,2 MW, coprendo così oltre il 30% del fabbisogno energetico. Si tratta di moduli monocristallini di ultima generazione, prodotti da un'azienda all'avanguardia nella tecnologia del fotovoltaico che monitorerà l'impianto nel tempo. Oltre a questo, presso lo stabilimento sono state installate delle colonnine per la ricarica delle automobili elettriche e, le stesse vetture aziendali, sono elettriche. Questo chiaramente abbatte i costi del gasolio e non solo. Ma l'azienda è in continua innovazione ed in occasione della fiera Klimahouse che si terrà nel mese di maggio lancerà un nuovo prodotto, sempre nell'ambito dell'energia rinnovabile, e che permetterà di abbattere ulteriormente i costi energetici aziendali. I dettagli si sapranno solo nei prossimi mesi.


LA CARTIERA

Una delle aziende più a rischio è quella che lavora la carta, in quanto deve far fronte non solo all'aumento dei costi delle bollette ma anche delle materie prime. Molte cartiere in Italia hanno chiuso o ridimensionato la loro attività, tra queste anche la Veneta Pro-Gest che ha chiuso diversi suoi stabilimenti. Per quanto riguarda il territorio bellunese, la realtà che opera in questo settore è la cartiera Reno De Medici di Santa Giustina. Una realtà che nonostante le grandi difficoltà sta, per il momento, tenendo duro. Come spiega il sindacalista della Cgil Mauro De Carli, «abbiamo avuto un incontro proprio ieri (venerdì per chi legge) con la proprietà e per il momento non ci sono segnali negativi». «L'azienda non ha nascosto che ci sia stato un aumento dei costi eccezionali- prosegue il sindacalista -. Da una parte infatti le bollette che sono più che quadruplicate, dall'altra sono aumentati i costi delle materie prime, in particolare il triturato che serve poi per fare la carta, gli stracci, e quant'altro. Un aumento quindi generalizzato che sta facendo riflettere sicuramente l'azienda che però sta tenendo duro e per il momento non ha nessuna intenzione di fare delle modifiche alla produzione». Ovviamente questo aumento dei costi si scaricherà sull'utente trattandosi di carte che vengono utilizzate soprattutto nel settore alimentare, e i clienti sono costretti ad accettare un aumento di prezzi. Ma la situazione è complessa e sulla bilancia vanno messi tanti aspetti: occupazionali, economici e produttivi.


LA FONDERIA

Oltre alla carta, c'è anche un altro settore in difficoltà, ed è quello del ferro. Nel comune di Feltre esiste la Hydro, realtà che lavora proprio con il ferro. Il direttore di stabilimento Stefano Spinelli, spiega: «Noi siamo aperti con regolarità e non abbiamo intenzione di ridurre né la produzione né i turni di lavoro. Finché il gas, al di là dei prezzi, sarà disponibile e non sarà contingentato dallo Stato noi operiamo a pieno regime». Questo anche in virtù del fatto che la richiesta c'è, perché, come è noto, il settore dell'edilizia va a gonfie vele. «Abbiamo clienti che ci chiedono di rimanere aperti, perché hanno necessità di essere riforniti dei materiali prosegue Spinelli -. Non abbiamo neanche mai pensato di ridurre, chiudere o rimodulare l'attività. Procediamo regolarmente».


IL TERRITORIO

Per il momento, il bellunese quindi tiene. Il sindacalista De Carli sottolinea infatti che non ha avuto sentore di aziende che hanno intenzione di mettere in campo azioni drastiche di chiusura o riduzione della produzione. Le difficoltà ci sono, è chiaro ed evidente, ma si stringono i denti e si tiene duro. Il settore più in difficoltà è quello dei trasporti ed è lì che potrebbero esserci in questi giorni delle azioni.
 

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