Caro bollette, chiude anche il palaghiaccio di Tai. Il sindaco: «Scelta che ci riempie di amarezza»

La bolletta di agosto è stata di 55 mila euro: lo scorso anno, nello stesso mese, era di 18 mila euro

Martedì 13 Settembre 2022 di Giuditta Bolzonello
Il palaghiaccio di Tai
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PIEVE DI CADORE - La decisione è presa: lo stadio del ghiaccio di Tai, comune di Pieve di Cadore, chiude a tempo indeterminato, già da oggi l'impianto è chiuso. Una scelta dolorosa ma necessaria stante l'andamento del costo dell'energia, la bolletta di agosto è stata di 55 mila euro, lo scorso anno, stesso mese era stata di 18 mila.

Evidente la portata del problema, «una decisione dovuta che ci riempie di amarezza» assicura il sindaco Bepi Casagrande.

«Costi insostenibili»

Gli fa eco il vice sindaco Plino Bridda: «Questi sono costi impossibili da sostenere, è una dinamica fuori controllo. Avevamo già aumentato del 50% le spese nel bilancio di previsione ma la realtà supera quanto si poteva immaginare. Abbiamo già fatto una variazione di bilancio per il caro bollette, altre ce ne saranno». Lo stadio in località Manzago, che da poco è stato denominato Galvalux Arena con relativa sponsorizzazione da parte dell'omonima azienda, è una realtà molto ben consolidata alla quale fanno riferimento 150 atleti fra praticanti dell'hockey, del pattinaggio di velocità e dell'artistico; giovani non solo del comune di Pieve ma anche di altre realtà del comprensorio. Un impianto moderno ma costoso, pensare che «abbiamo sostituito il compressore per risparmiare» precisa Bridda, ma non è bastato a scongiurare la chiusura. Ieri pomeriggio in municipio era in programma la riunione fra l'amministrazione comunale e le due società sportive che gestiscono l'impianto: l'Hockey Club e l'Unione Sportiva Ghiaccio Pieve di Cadore. Come ha spiegato il sindaco Casagrande: «Anche le società che sono riferimento dell'attività sul ghiaccio concordano, questi costi sono insostenibili, si cercherà di sentire altre società che potrebbero fare riferimento al nostro impianto per condividere le bollette anche se questa strada non sembra percorribile, altri stadi possono essere attrattivi, e comunque bisogna capire quanti potranno garantire l'apertura».

La speranza

«A fine incontro ci siamo lasciati con un auspicio: che quanto sta accadendo trovi risposte e soluzioni a livello nazionale - ha spiegato Casagrande - dispiace tantissimo chiudere una struttura dove i giovani si incontrano per praticare sport, dispiace ancora di più pensando anche ai traguardi raggiunti: il titolo italiano under 13 nell'hockey e il prestigioso compleanno dell'Unione Sportiva Ghiaccio che proprio recentemente ha festeggiato 70 anni di attività». Professionalità e passione però nulla possono contro quanto sta venendo avanti e la chiusura resta, in questo momento, l'unica possibilità. Plinio Bridda: «Dispiace perchè lo sport è palestra di vita, dispiace perchè l'attività era appena iniziata con obiettivi importanti, le società ora devono riprogrammare la stagione e non sarà semplice». Preoccupa questo stop, che non è prevedibile stabilire quanto durerà, anche per la tenuta stessa delle realtà penalizzate; molto è l'impegno del volontariato che potrebbe non ripartire se e quando rientrerà l'emergenza bollette. Come ribadito da sindaco e vice non c'era altra strada percorribile, i costi sono esplosi e si teme di dover fare altre dolorose scelte, «va tutto monitorato -assicura Plinio Bridda- anche la piscina è un impianto che teniamo d'occhio anche se con consumi minori rispetto allo stadio del ghiaccio». Per non tagliare servizi socialmente più importanti si chiude lo stadio, «non mi prendo la responsabilità -spiega Casagrande- ci sono altri servizi che il comune deve garantire alla popolazione e comunque è tutto da valutare in corso d'opera; ci sono tanti conti da fare». Pensare che la stagione si annunciava alla grande, l'estate ha offerto pattinaggio agli appassionati mentre dai primi giorni di settembre era prevista la ripartenza della preparazione in vista dei campionati di hockey e delle gare federali di pattinaggio.

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