Carenza di vigili del fuoco a Belluno: «Mancano 50 pompieri, gli interventi sono a rischio»

Sabato 4 Marzo 2023 di Yvonne Toscani
Carenza di vigili del fuoco a Belluno

BELLUNO - La carenza di vigili del fuoco, in Provincia, è ormai arrivata al 20 per cento e non è più tollerabile: su una pianta organica che prevede 250 unità, ne mancano all'appello 50, perché attualmente sono operativi 200 pompieri.

E lacune importanti si riscontrano anche tra il personale amministrativo e funzionario.

La carenza di pompieri, situazione che peggiora ogni giorno

Una situazione che si aggrava di giorno in giorno, tanto che ieri i sindacati di categoria hanno incontrato il prefetto di Belluno, Mariano Savastano, evidenziando come la situazione metta a rischio gli interventi e il presidio del territorio. «Una crisi - spiegano preoccupati i rappresentanti sindacali Antonio Zambon, Michele De Bernardin, Alessandro Scarton e Ruggero Sartorato, segretari territoriale di, rispettivamente, Cisl Fns, Conapo, Uilpa Vigili del fuoco e Federdistat Vvf - che purtroppo farà ricadere le sue conseguenze direttamente sui cittadini, con interventi di soccorso in tempi più lunghi e senza organici adeguati alle richieste. La politica delle assunzioni e il taglio delle risorse straordinarie non sono al passo con i pensionamenti e con i trasferimenti di personale, che usa questa provincia spesso come luogo di passaggio. Questa emorragia, più volte denunciata, che colpisce il Corpo nazionale dei vigili del fuoco , ma soprattutto i comandi delle province del nord Italia, ha messo in ginocchio il Bellunese e questa situazione ci preoccupa perché è destinata a peggiorare». A questo potrebbe aggiungersi una riduzione del personale nella composizione delle squadre minime di soccorso. Pericolo che ricade direttamente sugli operatori e sul cittadino.

I rischi

«Da un lato spiegano i sindacalisti - i cittadini rischiano di non avere un servizio efficiente, dall'altro i vigili del fuoco devono far fronte a un rischio infortuni aumentato, in quanto la riduzione di organico implica minor sicurezza negli interventi, un maggiore stress lavorativo e la mancanza di tempo e risorse per svolgere l'addestramento professionale necessario ad affrontare le innumerevoli tipologie di soccorso tecnico urgente». E a mancare è anche il personale volontario, che da anni chiede, senza risposta, corsi per i giovani residenti che sognano di collaborare con i vigili del fuoco nel momento dell'emergenza e magari acquisire punteggio utile per essere assunti nel Corpo nazionale. Il tutto in un contesto territoriale e climatico di particolare fragilità: tempeste come Vaia, valanghe, incendi di bosco sono solo alcuni esempi. «Anche la prevenzione incendi e le norme che la caratterizzano spiegano i rappresentanti richiedono personale sempre più preparato e presente, anche per formare gli addetti antincendio che lavorano nelle varie attività presenti in provincia». Ieri i sindacati di categoria hanno infine rinnovato la richiesta all'amministrazione centrale e a tutte le autorità competenti di prendersi carico del problema con l'assegnazione di adeguate risorse di personale per tutte le mansioni (operativi, tecnico e amministrativi) e qualifiche, anche in vista delle prossime Olimpiadi di Milano Cortina 2026 e del conseguente sviluppo del contesto economico territoriale.

 

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