Capodanno in montagna, ecco la tradizione da brivido: il tuffo nel Veses

Lunedì 2 Gennaio 2023
Capodanno in montagna, ecco la tradizione da brivido: il tuffo nel Veses

SAN GREGORIO - Tuffarsi nelle gelide acque del torrente Veses a Capodanno può ai più sembrare una pazzia. Ma Angelo Paganin, che nel giorno di Capodanno del 2021 ebbe per la prima volta quest'idea, in quest'occasione ha raccolto il successo di gradimento e anche di altri partecipanti, visto che a lui nella giornata di ieri si sono uniti altri otto intrepidi nuotatori. Certo la temperatura esterna in quest'occasione ha favorito l'impresa, visto che la temperatura del torrente che scende dalla Valscura lambendo i comuni di San Gregorio nelle Alpi e Santa Giustina era di circa tre gradi. Niente a che vedere col ricordo di due anni fa, quando Angelo Paganin, guida di Ondablu, società che gestisce le piscine di Santa Giustina e Pedavena, si immerse nelle acque dello stesso corso d'acqua sotto una fitta nevicata; comunque un gesto di grande coraggio aiutato senz'altro da una certa abitudine al contatto con l'acqua, dato che gli intrepidi nuotatori, anche se alcuni di loro non più giovanissimi, si trovano sempre ben posizionati nelle gare di nuoto agonistiche e non. «L'idea nacque nel pieno del Covid come bagno propiziatorio ed è diventato un appuntamento che bisogna fare con qualsiasi temperatura - risponde Paganin -, lo scorso anno ho coinvolto mio nipote Federico Baldasso, al quale quest'anno si sono aggiunti spontaneamente i miei figli Oscar e Juri, e anche il clan del ceppo familiare dei Bolzan, con Valerio e alcuni suoi nipoti (Sem e Athos Raveane). Complessivamente eravamo nove entrati in acqua, e benché la quantità della stessa non fosse notevole, devo dire che dopo un primo momento in cui abbiamo patito il freddo, poi non saremmo neanche più usciti, se non fosse stato che nella nostra frazione di Paluch (comune di San Gregorio ndr) ci attendeva un fumante minestrone e vin brulè. Anche questo è stato un momento gradevole per salutare il nuovo anno assieme agli altri abitanti del piccolo centro. Qui siamo come una grande famiglia e noto con piacere che questa tradizione del tuffo nel primo giorno dell'anno sta suscitando notevole interesse». Forse molti altri decideranno prendere parte all'appuntamento anche nel prossimo anno? «È una questione di testa - continua Paganin - ci stimolano anche le persone che ci osservano e fanno il tifo per noi. D'altro canto, il nostro vuole essere un segnale di positività, propiziatorio per la salute al primo posto, e poi per tutto quello che non deve succedere. Quando lo feci per la prima volta eravamo nel pieno dell'emergenza covid, lo scorso anno c'è stata la guerra e il caro bollette che ha toccato con forza anche il mondo delle piscine; ogni ma noi con questo gesto vogliamo rimarcare invece gli aspetti positivi della vita, e sono molti. E poi è un modo diverso per stare insieme».
 

Ultimo aggiornamento: 3 Gennaio, 10:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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