«Legarono il guinzaglio al collo del cane e lo strangolarono», fila di animalisti in tribunale contro i due imputati

Mercoledì 23 Febbraio 2022 di Olivia Bonetti
Il cane Kaos, ucciso a soli 3 anni in un parcheggio
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AGORDO - C’era la fila, ieri in aula in Tribunale a Belluno, di associazioni animaliste pronte a costituirsi parte civile contro i presunti killer del cane Kaos, l’animale morto nel piazzale del supermercato Super W di Agordo.

Alla sbarra M. R., 31enne nato a Agordo e D. P., anche lui agordino, 47 anni, difesi dagli avvocati Gianluca Nicolai e Jenny Fioraso. Sono accusati di uccisione di animale in concorso per quei fatti avvenuti il 19 aprile 2019. «Dopo avergli legato attorno al collo a mo’ di cappio il guinzaglio - si legge nell’accusa della Procura - formato in parte in corda e in parte in catena, stringevano il cappio tirando il guinzaglio e così strozzavano il collo dell’animale fino a provocarne la morte per soffocamento». Tutto era stato ripreso dalle telecamere e da un video e si era scatenata la sollevazione degli animalisti. 



IL PROCESSO
Ieri mattina il caso è approdato in aula di fronte al giudice Angela Feletto. L’udienza è terminata con un rinvio per difetto di notifica e per dare termini di difesa all’avvocato Nicolai appena nominato da uno degli imputati. Ma in aula c’erano i legali delle parti offese, pronte a costituirsi parte civile: sono 4, il proprietario e 3 associazioni animaliste. E non è escluso che ne arrivino altre prima della prossima udienza fissata per il 2 maggio. Solo allora, infatti, le parti civili potranno perfezionale la loro costituzione: uindi c’è ancora tempo per farsi avanti. Il cane pitbull di quasi 3 anni era di proprietà di Amine Bendaoud, parte offesa individuata nelle indagini. Il giovane, dopo la morte del suo Kaos, puntò subito il dito contro gli “amici”, in un post apparso sul suo profilo (ma poi subito cancellato): «Lo hanno strangolato con una catena di ferro, tirando in due in su, più forte che potevano, anche se il cane ormai era tranquillo e la situazione era sotto controllo», aveva scritto. Per lui ieri in aula c’era l’avvocato Enrico Tiziani. Per il movimento antispecista bellunese “Siamo tutti animali” l’avvocato Marzia Ianese. L’avvocato Marinella Pasin invece rappresenta per le associazioni Oipa, ovvero l’Organizzazione internazionale protezione animali, e l’Apaca, che gestisce il comune nel capoluogo. Non è noto quanto verrà chiesto di risarcimento, ma tutto lascia intendere che in aula ci sarà battaglia. «Chiederemo somme simboliche - dice l’avvocato Pasin -, ma questi gravi episodi non devono passare inosservati». 

Ultimo aggiornamento: 25 Febbraio, 11:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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