Cambio vita: via dal caos della città per un bar-ristorante sulle cime dolomitiche Foto

Lunedì 20 Luglio 2020 di Raffaella Gabrieli
Cambio vita: via dal caos della città per un bar-ristorante sulle cime dolomitiche
2
ROCCA PIETORE - Silvia e Dario, in compagnia del cagnolino Otto, hanno iniziato la loro nuova avventura a Laste di Rocca Pietore. Dopo dodici anni di ristorazione nella propria città, Padova, hanno deciso di cambiar vita. Abbandonando il caos metropolitano a favore della quiete montana, a 1.143 metri di altitudine, in un nuovo locale con vista mozzafiato sui monti Pelmo, Civetta e Sass de Rocia. 

«Avevamo voglia di vivere in maniera meno frenetica - affermano i due quarantenni - e questa occasione che ci è capitata tra le mani non ce la siamo lasciata sfuggire». Con la collaborazione del Comune è nata così la Stua sa Laste - dei Cenci, aperta come bar e ristorante da mercoledì. In tanti, in questi giorni, hanno raggiunto il borgo per augurar loro in bocca al lupo. 



LA STORIA
Silvia Padacqua e Dario Cappellato, lei al lavoro dietro i banconi di bar da quando aveva 16 anni e lui tra i fornelli e nelle vesti di sommelier da più o meno altrettanto, hanno voluto realizzare un sogno che abbinasse le loro due grandi passioni: la ristorazione e la montagna. E' così che è nata la Stua, che tradotto significa stube. Quello che era il vecchio fienile della famiglia detta dei Cenci, nel cuore del paese, è stato trasformato in un perfetto mix fra tradizione e design. Sì perché al legno e agli oggetti di una volta sono stati affiancati oggetti moderni che si sposano perfettamente nel caldo ambiente. 

L'ESCURSIONE FATALE
«Qualche tempo fa - racconta Silvia - io e mio marito, che adoriamo cime e sentieri, raggiungemmo Laste per un'escursione. E lui allora mi disse: Che meraviglia sarebbe vivere qua. Da là a qualche mese, casualmente, una mia amica mi indicò il progetto del Comune di Rocca Pietore di restaurare il fienile per farlo diventare bar-ristorante e punto di riferimento dell'albergo diffuso». 

UNA GIOIA IN PAESE
E' stato allora che la coppia è ritornata ai piedi del monte Migogn e si è convinta che quella era la sua occasione per iniziare un nuovo percorso, con uno stile di vita meno convulso dovuto ai ritmi della città. L'accoglienza nei loro confronti è stata a braccia aperte; ad esempio da un gruppo di scalatori del vicino Sass de Rocia - storica palestra di roccia - o da cinque amici dell'Alpago che non hanno perso l'occasione per intonare una canzone benaugurante ai gestori. E poi dai residenti, nemmeno un centinaio, da anni rimasti senza un luogo di ritrovo. 



IL PROGETTO
E così, detto, fatto. Marito e moglie hanno quindi avviato il locale che per contratto col Comune resterà aperto dieci mesi all'anno. «In questo periodo estivo - spiega la titolare - saremo operativi tutti i giorni dalle 9 alle 23 circa. Partiamo con le colazioni del mattino, per proseguire con aperitivi e stuzzichini e con il pranzo. E poi, ancora, merende e aperitivi il pomeriggio per finire con la cena». Il menu è caratterizzato da piatti tipici, come l'insalata di carne lessa, i casunziei lastesani e le trippe. Ma spazia in proposte più ricercate come ad esempio la crema di zucchine, yogurt e speck croccante o la faraona farcita al forno.
«Di certo - sottolinea Silvia - è nostra intenzione usare prodotto locali come ad esempio i pluripremiati formaggi di Malga Laste dei fratelli Dorigo». 

PRIME PRENOTAZIONI
La risposta di pubblico, in questi primi giorni di apertura, è ottima. «Giovedì - dice orgogliosa Silvia - un ragazzo mi ha chiesto se poteva prenotare il cenone di Capodanno per lui e un gruppo di amici. Beh, mi sono venuti i brividi dall'emozione». Se il buongiorno si vede dal mattino.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci