Il Cadore accusa Conegliano: «Insulti razzisti di un dirigente a un calciatore di 15 anni»

Lunedì 3 Aprile 2023 di Maurizio Ferin
Uno striscione contro il razzismo prima di una partita di calcio

BELLUNO - Insulti razzisti, una tentata aggressione, ma anche delle scuse. Il contesto è una partita di calcio giovanile, un settore recentemente finito sulla ribalta extrasportiva per episodi di fair-play, ovvero rigori falliti volontariamente per non trarre vantaggio da errori arbitrali.

Ieri mattina a Conegliano è andata molto diversamente.

LA PARTITA
I fatti sono accaduti nella partita Conegliano-Cadore, girone E del campionato regionale Under 15, categoria Giovanissimi quindi. I padroni di casa sono in testa alla classifica, vincere per loro avrebbe significato conquistare matematicamente il primo posto. I bellunesi invece sono in lotta per la salvezza, perché anche a questo livello si può retrocedere. A sorpresa, vince il Cadore: in vantaggio grazie a un autogol, raddoppia per poi vedersi avvicinare dalla capolista, in rete su rigore. Finisce 1-2, il Conegliano dovrà aspettare l’ultima giornata per conquistare il titolo, il Cadore invece è praticamente salvo. Nella consueta nota che il dirigente accompagnatore dei cadorini, Lino Gerardini, invia al Gazzettino, le ultime due righe di una classica mini-cronaca calcistica sono queste: “Dispiace segnalare un brutto episodio di razzismo di un dirigente del Conegliano che apostrofa un giocatore di colore del Cadore”.

L’ACCUSA
Qui inizia un’altra partita. Scendono in campo le versioni contrapposte delle società, l’una contro l’altra armate di parole e accuse. Dal Cadore raccontano di un insulto che tira in mezzo il colore della pelle di un giocatore, peraltro rimasto quasi impassibile. «Lasciate stare, sono abituato» la sua reazione. Il club della montagna bellunese però sembra non volere esasperare i toni, Gerardini preferisce non riferire alla lettera l’insulto e anzi ribadisce le scuse che i giocatori del Conegliano (non il dirigente presunto autore delle offese) avrebbero invece subito porto all’avversario, forse vergognandosi del comportamento dei maggiorenni attorno a loro.

LA REPLICA
Il Conegliano non ci sta. Il responsabile del settore giovanile, Gianpietro Fantinel, e l’allenatore della squadra, Carlo Conte, affermano di non avere sentito alcun insulto razzista. Non lo negano, assicurano però non solo di non avere ascoltato nulla di simile a un’offesa a sfondo razziale, ma anche di non avere sentito alcuno farvi riferimento a fine partita. Anzi, Fantinel, che era presente, riferisce un altro episodio. «A fine partita, fuori dal rettangolo di gioco, un loro dirigente ha preso per il collo un nostro dirigente e l’ha scaraventato contro una recinzione. Sono dovuto intervenire io stesso per calmarlo». Dalla descrizione, sembra sia stato lo stesso Gerardini. «Io mi sono solo difeso - racconta però il tesserato del Cadore - stavo uscendo con le borracce e un dirigente mi ha dato un calcio. E io l’ho spinto per difendermi». Ma torniamo a Fantinel. «Non so se sia successa, questa storia dell’insulto razzista. Io stesso ho detto a quelli del Cadore di stare tranquilli, che la vittoria significava salvezza per loro». «In campo i ragazzi si sono limitati a normali battibecchi per dei quindicenni - dice mister Conte -, situazioni che si concludono quando la partita finisce. Non ho sentito nessuno scusarsi, ero in mezzo ai ragazzi, me ne sarei accorto». Ma il fattaccio, come riferito dal Cadore, non è attribuito ai giocatori avversari.

L’UOMO DEL MISTERO
Il responsabile sarebbe il dirigente seduto in panchina accanto a mister Conte, lo stesso che poi avrebbe avuto l’alterco con Gerardini dopo la partita. Fantinel non ha voluto fornire il nome né il numero telefonico di questo “accompagnatore”, dopo avere consultato il presidente del Conegliano, Pietro Dal Mas. Dal fair play al silenzio passando per il razzismo, è un’altra storia di calcio. Inutile far finta che “tutto questo non fa parte dello sport”. Purtroppo non è così.

Ultimo aggiornamento: 27 Aprile, 15:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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