Maglie bianche, le Dolomiti nel nome: la fusione Belluno-Feltre-Sedico procede a ritmo spedito

Martedì 18 Maggio 2021 di Alessandro De Bon
Posocco e Mosca con la divisa bianca del Belluno nella partita con l'Adriese del 5 maggio

La fusione va in bianco. Retromarce? Nessuna, anzi. Il bianco sarà il colore sociale della nuova società di serie D della provincia di Belluno. Il colore che spesso viene riservato alle seconde maglie sarà la tinta principale della squadra destinata a nascere dalla fusione di Belluno, Union Feltre e San Giorgio Sedico. Il volto decisivo invece, quello a cui i dirigenti sperano di poter affidare la società dal punto di vista operativo, è proprio quello pubblicato lunedì sull’edizione cartacea: Werner Seeber.
DOPPIO INCARICO
La diffusione del suo nome ha acceso l’ambiente della serie D, con giri di telefonate, messaggi e domande. Sarà davvero lui, oggi ancora impegnato con il St. Georgen, a guidare la costruzione e la gestione della nuova società? Quel che è certo è che gli è stato chiesto, che gli è stato presentato il progetto e che addirittura gli è stato proposto il doppio ruolo di direttore generale e direttore sportivo. Insomma una consegna chiavi in mano, forti dell’esperienza sul campo, e tra le scrivanie, che negli anni gli ha fatto costruire Alto Adige, Cittadella, Triestina, Lecco, Bassano e Lanerossi Vicenza. La risposta? Non è ancora arrivata. Il dirigente di Bressanone ci sta pensando, su di lui c’è anche il Trento destinato già dalla prossima stagione ai campionati professionistici, ma di sicuro Seeber è rimasto affascinato da due caratteristiche del progetto: il fatto che sia qualcosa di mai visto, dunque storico benché difficile (tre società cugine di serie D che si fondono in una unica), e il fatto che voglia essere a trazione territoriale, dunque fortemente bellunese, dalla rosa in poi. Poi, detto questo, a Seeber verrebbe data carta bianca.
CANDIDA DIVISA
Bianca come la maglia. A questo sono arrivati i dirigenti giallo-blu, verde-granata e bianco-rosso-azzurri: il bianco. Una soluzione che non scontenta nessuno, che evita accostamenti bizzarri (blu-azzurro-granata o simili…) e che leggendola con poesia ricorda il bianco della neve sulle Dolomiti. Già, perché l’altra notizia, già annusata nelle scorse settimane, è che la società si chiamerà Dolomiti “qualcosa”. Abbandonata immediatamente l’ipotesi Valbelluna (troppo provinciale?), il trait d’union delle tre società sarà quello delle tre città e dell’intero territorio, ovvero la catena montuosa più famosa al mondo. Quindi anche un accenno al rosa dolomia? Si vedrà, quel che è certo è che il marchio forte sarà il bianco associato alle Dolomiti, con un richiamo al bellunese che già nel nome faccia capire di quali Dolomiti si parla, per evitare l’ennesimo “scippo” trentino. Insomma, se volete immaginarvela - per quanto non ci voglia troppa fantasia - date un’occhiata alla maglia con cui ha giocato il Belluno mercoledì 5 maggio contro l’Adriese, su cui però ovviamente dovrete cucire lo stemma della nuova creatura.
UN PASSO ALLA VOLTA
Un’altra maglia bianca storica del calcio bellunese, in quel caso con una nota verde, è quella con cui Giuliatto e compagni conquistarono la serie C nel maggio 2003 battendo il Bassano, al polisportivo. Stesso orizzonte 18 anni dopo? Il primo obiettivo, per la stagione 2021/2022, sarà un’annata tranquilla, soprattutto dopo questa che ha richiesto - almeno per Union e San Giorgio - correzioni al budget, dovendo ricostruire la rosa per soddisfare le esigenze degli allenatori che si sono succeduti sulle panchine di Feltre e Sedico. Poi, senza nascondersi, l’assalto alla serie C. Magari non già il secondo anno, forse il terzo, ma l’obiettivo sarà quello.
L’ORGANIGRAMMA
Detto del sogno Seeber, gli altri nomi scritti sul taccuino della fusione sono quelli di Livio Gallio, che sarà designato primo presidente della società; Ivan Da Riz, di cui si aspetta una risposta alla proposta di assumersi la responsabilità del settore giovanile; e Renato Lauria, a cui tutti sono d’accordo di affidare la prima squadra. Chi ci sta pensando? I delegati delle tre società: Alberto Lazzari (con Gianluigi Della Vecchia) per il club gialloblù del capoluogo, Claudio Fant per il neopromosso San Giorgio e Nicola Giusti, storico presidente dell’Union Ripa prima, dell’Union Feltre nelle ultime stagioni. Volete sapere qualcosa di più sulla storica fusione? Chiedete a loro. Per ora preferiscono non parlarne pubblicamente, ma al tavolo delle trattative (tra loro, o con Seeber, con cui c’è già stato almeno un incontro) il progetto sta prendendo rapidamente forma.
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