CALALZO - Una lastra di ghiaccio sul sentiero comunale praticamente buio. Una vera trappola in cui è finito un 82enne. Una omessa custodia che è costata cara al Comune di Calalzo: 21mila euro per l'esattezza. È la condanna, tra danni e spese legali, inflitta, in primo grado all'ente, dal Tribunale di Belluno.
I FATTI
Erano le 17 circa del 24 gennaio del 2018 quando l'82enne stava transitando sulla pubblica via. Come è stato sottolineato anche dai testimoni sentiti dal giudice quella zona è priva di adeguata illuminazione. Ma soprattutto, il sentiero era ricoperto da una spessa lastra di ghiaccio. Una donna ha spiegato che stava transitando in via Bonazzola per far rientro a casa, quando ha sentito gridare il pensionato, chiedendo aiuto. Ha raccontato che era disteso a terra a pancia in su e che calzava scarponi da montagna. Quella sera scattarono subito i soccorsi. All'uomo venne diagnosticata una Frattura minimamente scomposta XI costa sinistra.
IL PROCESSO
Il pensionato si è affidato all'avvocato Martino Fogliato di Belluno e a fine 2018 ha avviato la causa contro il Comune di Calalzo, al fine di ottenere il risarcimento del danno. L'ente si è costituito in giudizio con l'avvocato Giovanni Alberto Peluso, che ha chiesto il rigetto delle richieste, o che comunque che venisse ammesso il concorso di colpa del pensionato. Il Comune infatti ha sottolineato che l'uomo era caduto lungo un viottolo di campagna e ha sostenuto che avrebbe invece potuto percorrere l'adiacente strada illuminata, in tutta sicurezza. Ricordando infine che la presenza di ghiaccio nel predetto viottolo, in zona montana, e la scarsa illuminazione, erano circostanze prevedibili.
LA RESPONSABILITÀ
A pesare sulla posizione del Municipio, in particolare, una delle testimonianze emerse nel procedimento. Un teste ha dichiarato che il Comune provvede allo sfalcio dell'erba, nel viottolo incriminato, nel periodo estivo, riferendo nel contempo di non aver mai visto addetti del Comune pulire o manutenere il medesimo viottolo durante la stagione invernale. Il giudice Sandini infine sottolinea nella sua sentenza anche come non risulti che il transito pedonale sul sentiero fosse inibito da cartelli di divieto. E conclude: «Sussiste pertanto la responsabilità ai sensi dell'articolo 2051 codice civile in capo al comune convenuto, ravvisandosi in capo al medesimo la custodia della stradina in questione, in quanto destinata al pubblico transito. Non è emersa, in relazione al sinistro, una condotta incauta del danneggiato, in quanto il medesimo indossava scarpe adeguate alla stagione ed al tragitto». Ha ritenuto quindi provata la responsabilità del Comune che ha condannato a versare al pensionato 16046,00 euro a titolo di risarcimento del danno non patrimoniale, oltre interessi legali, 543,00 a titolo di risarcimento del danno patrimoniale e 4835,00 per spese di lite (oltre a 283,50 per spese, oltre al 15% per spese generali, IVA e CPA come per legge).