Prende per il collo e tenta di soffocare la moglie: 30enne arrestato

Lunedì 11 Gennaio 2021 di Olivia Bonetti
Marito tenta di strozzare la moglie: arrestato

BORCA DI CADORE - Al culmine dell’ennesima lite avrebbe cercato di strozzare la moglie di fronte ai figli minorenni, qualche ora prima di Capodanno. Un 30enne dell’est Europa, residente in Cadore, è finito in manette la notte di San Silvestro. È stato arrestato in flagranza qualche ora prima, la sera del 30 dicembre scorso, per il reato di lesioni e maltrattamenti in famiglia dagli agenti del Commissariato di Cortina. E, alla fine, ha trascorso il Capodanno a Baldenich. Successivamente è stato rilasciato, dopo l’udienza di convalida che si è tenuta nei giorni scorsi: è comparso di fronte al gip del Tribunale di Belluno, assistito dall’avvocato Paolo Patelmo. Il giudice ha disposto per lui l’obbligo di dimora, ovviamente è stato allontanato dalla casa famigliare.
L’ACCUSA
Quella notte tra il 30 e il 31 dicembre si sarebbe scatenato l’inferno, in quella casa del Cadore. Il marito rientra a casa ubriaco fradicio. Ancora una volta si innesca quella furia: un drammatico copione fatto di botte, insulti e minacce che si sarebbe ripetuto da mesi. Avrebbe cominciato a mettere in atto quelle condotte, che, secondo le accuse, avrebbe portato avanti per tutto il 2020. Aggressioni e violenze continue, anche di fronte ai due figli minorenni della coppia. 
MESI DI VIOLENZE
«Ti uccido: prendo la benzina e ti do fuoco». Una frase che il marito avrebbe ripetuto quotidianamente alla moglie. E poi insulti (il meno pesante era darle dell’animale), spinte, sberle. Ma quella sera del 30 dicembre quell’inferno, che fino ad allora era rimasto nascosto dalle 4 mura domestiche, viene alla luce. Richiamati dalle grida della donna qualcuno dei vicini dà l’allarme e arrivano ambulanza e poliziotti. Poco prima la moglie avrebbe tentato di barricarsi in camera da letto per sfuggire al marito 30enne che, completamente ubriaco, non accenna a fermarsi nell’ennesima serata di violenze. L’avrebbe colpita con delle sberle facendola cadere a terra e poi le avrebbe stretto entrambe le mani attorno al collo per soffocarla. Il provvidenziale intervento del 118 probabilmente le salva la vita. Finita all’ospedale le sono state diagnosticate lesioni personali con “ecchimosi al collo e contusione dentale”. La prognosi è di 15 giorni.
LE INDAGINI 
Le indagini lampo della polizia del Commissariato, guidati dal dirigente, Luigi Petrillo, si sono concluse nella notte e nelle prime ore del 31 dicembre quando, dopo le formalità di rito hanno condotto il 30enne violento nel carcere di Baldenich.

Ma la donna non ha avuto nemmeno il tempo di guarire, prima che il marito venisse scarcerato. Ovviamente non può tornare nella casa famigliare. Ora dovrà affrontare il procedimento penale per l’ipotesi aggravata di maltrattamenti in famiglia e rischia dai 3 ai 7 anni di reclusione.

Ultimo aggiornamento: 08:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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