Il bagno vietato nell'oasi dei Cadini costa mille euro

Giovedì 2 Luglio 2020 di Egidio Pasuch
Bagno all'osi dei Cadini: scatta la maxi multa
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SOSPIROLO - «Non so nulla di preciso dei vandalismi che si sarebbero verificati nel fine settimana ai Cadini di Brenton. Una cosa è certa: aver messo un biglietto di accesso a quell'area, aver imposto una regolamentazione nella sua fruizione, ha migliorato di certo la situazione». 
Il vicesindaco di Sospirolo, Rudy Vallet, condivide la scelta del Parco di far pagare il biglietto per visitare i famosi Cadini, anche se questo non è bastato per fermare una comitiva di spiaggianti che, lunedì 29 giugno, in barba ai divieti e alle staccionate che proteggono i Cadini si sono accomodati sulle candide rocce calcaree per una giornata in costume, un bagno e un picnic. «Con il ticket d'ingresso - spiega Vallet - si sono risolti molti problemi, come ad esempio la presenza di servizi igienici e un maggior controllo. Insomma, hanno profanato con estrema superficialità un monumento della natura».

PUREZZA COMPROMESSA
«Il divieto alla balneazione nelle spettacolari vasche - spiega Vallet - parte ancora nel 2007 da parte del Parco». Divieto anche di gettare sassi o altro nell'acqua, di sporcare i ripiani rocciosi, di toccare le forme di corrosione carsica, «di tenere altri comportamenti che possano alterare la naturale azione di corrosione chimica dell'acqua, compromettendone la purezza e dunque la vita degli organismi vegetali o dei microrganismi in essa presenti».

L'ORDINANZA DEL PARCO
«La violazione dell'ordinanza - era stato deciso  - viene punita con una sanzione amministrativa da 25 a 1.032 euro, salvo ogni altro provvedimento eventualmente necessario. Al Corpo forestale dello Stato, e successivamente ai Carabinieri forestali, ed agli agenti del Parco era stato demandato il compito di far rispettare l'ordinanza, accertando ogni eventuale trasgressione». Da anni, dunque, i visitatori non sempre si limitano ad osservare, con il rispetto dovuto, questo monumento naturale di eccezionale valore ambientale. Spesso alcuni prima ma anche dopo i divieti, pertanto - non resistono alla tentazione di immergersi nelle acque dei Cadìni.

MONUMENTO DELLA NATURA
«Un simile comportamento - commenta Vallet - oltre a presentare non trascurabili margini di rischio data la profondità, è in grado di alterare, a quel che dicono i tecnici, la naturale azione di corrosione chimica dell'acqua, che, insieme alla presenza di ripiani rocciosi fessurati e leggermente inclinati e all'azione abrasiva dell'acqua corrente, costituisce uno dei fattori genetici del fenomeno. Questi effetti negativi possono scaturire anche da altre condotte biasimevoli, come gettare sassi o altro nell'acqua, sporcare in qualsivoglia modo i ripiani rocciosi, toccare le forme di corrosione carsica». 
 

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