Pendolari esasperati: quel buco dalle 9 alle 12.30 che lascia isolate le frazioni

Sabato 23 Aprile 2022 di Federica Fant
Pendolari esasperati: quel buco dalle 9 alle 12.30 che lascia isolate le frazioni

BELLUNO - Esasperati per gli orari degli autobus urbani. Dalle 9 alle 12.30 non ci sono corse in molte frazioni, tra queste si registra la linea che serve Belluno Vezzano Bolzano Bellunese Tisoi e Giazzoi.

E sono in molti a lamentarsi, soprattutto i figli degli anziani che utilizzano come unico mezzo quello pubblico. «Si sente tanto parlare di sostenibilità ambientale, ma a Belluno utilizzare i mezzi pubblici è impraticabile», sbotta un nutrito gruppo di persone che regolarmente e da anni sfrutta il bus. Gli orari delle corse della linea urbana lilla (ma l'esempio di può facilmente estendere anche ad altre) parla chiaro (e vale fino all'8 giugno) e fa vedere come ci sia un buco dalle 9 alle 12.40 a Giazzoi, dalle 9.02 alle 12.42 a Tisoi, dalle 9.05 alle 12.45 a Bolzano bellunese, dalle 9.07 alle 12.47 a Vezzano, dalle 9.09 alle 12.49 a Mussoi e via dicendo. Per la sera, invece si può prendere l'autobus del rientro a casa o alle 18.40, 42, 45, 47, 49, 55 a partire da Giazzoi in avanti, o quello delle 20.05, 07, 10, 12, 14, 20.


SITUAZIONE POST COVID


«Questo risulta dall'inizio dell'obbligo del Green pass sul luogo di lavoro rimarcano i pendolari che usano i bus -. La società ha ridotto le corse con questi tagli perché mancava il personale. Abbiamo ripetutamente telefonato e chiesto il ripristino delle corse del mattino e quella delle 19.10 la sera. Ci han risposto che stavano valutando, mancava personale con l'emergenza Covid. Ma la fine emergenza c'è stata, è anche passata la Pasqua ed ancora nulla. Con il 15 ottobre la società ha programmato gli orari che sono nella tabella, scaricabile dal sito DolomitiBus. Noi abbiamo telefonato ripetutamente ribadiscono - e chiesto da allora che almeno ripristinassero una corsa tra le 9 e le 12 (a servizio dei più anziani altrimenti costretti a non muoversi di casa, perché mai starebbero in giro tre ore a Belluno), ma ci han risposto: sì vediamo, forse, con la fine emergenza, ma non c'è stata nessuna modifica. Hanno messo un comunicato che ripristinavano gli orari iniziali, ma di attendere dopo Pasqua. Invece ancora gli orari sono rimasti tali e non hanno inserito neppure una corsa tra le 9 e le 12».


BOLZANO BELLUNESE


Della questione si è interessato anche il capogruppo di Insieme per Belluno, Massimo De Pellegrin, che risiede a Bolzano Bellunese e ha avuto modo quindi di recepire le istanze di molti concittadini che lamentano il problema a cui se ne aggiunge anche un altro legato agli studenti. «In particolare gli studenti degli istituti Calvi e Renier raccontano che talvolta le coincidenze con le navette non sono rispettate e qualcuno rimane a piedi. Non solo le coincidenze per Bolzano quindi, ma anche altre località del comune. Ci vorrebbe davvero poco da parte di Dolomiti Bus, perché basterebbe che gli autobus di linea aspettassero di poco l'arrivo delle navette. La società, mesi fa, proponeva qualcosa di non fattibile, a mio parere: bloccare il tratto di strada alle auto dalle 12.45 alle 13.15, ma trovo non sia giusto proibire ai genitori di andare a prendere i propri figli, tanto più che questa proposta era stata avanzata nel momento in cui gli autobus erano vietati ai non vaccinati».


«SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE»


Ma la questione della mancanza delle corse interessa aspetti sociali e ambientali: «Notoriamente nelle frazioni abitano, oltre a famiglie e giovani, molti anziani. Trovare un calendario delle corse senza orari che prevedevano di raggiungere il centro dalle 9 alle 12 è quanto mai sconsolante. Queste persone, i cui figli sono al lavoro, e sono senza mezzi di trasporto si trovano costrette a non potersi muovere, neanche in vista di esigenze precise quali visite mediche, tanto per dirne una. Credo che la questione vada affrontata. C'è poi la questione della sostenibilità ambientale prosegue De Pellegrin -. Se ne sente parlare sempre più, ma poi ci si scontra contro queste questioni: i mezzi pubblici tanto più in una provincia interamente montana, vanno difesi e salvaguardati, al pari della presenza degli uffici postali e dei negozi di vicinato, presidi imprescindibili per un deciso contrasto contro lo spopolamento».

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