Il branco di lupi entra nel giardino di casa in centro a Pedavena: addio a 5 pecore nane

Lunedì 22 Novembre 2021 di Eleonora Scarton
Linda Zanin aveva svezzato le pecore, le considerava parte dalla famiglia: sbranate dal lupo
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PEDAVENA  - Assalto del lupo in centro a Pedavena: sale la preoccupazione da parte dei cittadini che non si sentono più al sicuro nelle loro proprietà o nel fare una passeggiata serale. Tutto nasce da quanto accaduto a Linda Zanin, proprietaria di un negozio di bomboniere che si trova nella frazione di Murle, a Pedavena. Sabato notte, un branco di lupi ha saltato un’alta recinzione ed ha sbranato e ucciso cinque delle sette pecore, che teneva come animali d’affezione in giardino. Nina, Sissi, Heidi, Pupa e Attila erano più che animali d’affezione. «Le ho svezzate con il biberon, erano parte della famiglia e della comunità in quanto i bambini della zona passavano a trovarle. Mai avrei pensato che lupo arrivasse fin a qui», racconta la donna. Non è una predazione come le altre, le tante accadute in questi ultimi anni, ossia da quando il grande predatore è tornato a vivere le nostre montagne. Non si tratta del solito attacco in quanto, ad essere colpite, delle pecore che si trovavano all’interno di un alto recinto di un giardino che si trova in un centro abitato.

LA TESTIMONIANZA

Era un tranquillo sabato notte. La famiglia di Linda Zanin era in casa a dormire. Ad un certo punto, il cane che avevano da poco acquistato proprio per fare da guardia alle pecore, inizia ad abbaiare. Sembrava quasi impazzito all’interno del suo recinto. «Ci siamo svegliati, pensando che ci fossero i ladri», racconta Linda Zanin, conosciuta in paese perché ha un negozio di bomboniere. «Sono uscita in terrazzo e ho assistito ad una scena che mai avrei pensato. Un branco di lupi è riuscito a saltare il recinto che c’è intorno alla mia proprietà, parliamo di recinzioni alte dal metro e mezzo ai due metri (la proprietà infatti confina con il campo da calcio della frazione), e a dilaniare cinque delle sette pecore di razza nana che avevo all’interno di un altro piccolo recinto. Delle altre due, una si è salvata mentre l’altra è in fin di vita; se sarà ancora viva domani (oggi) andrà sotto i ferri, e il veterinario proverà a salvarla». Sabato notte la luna era piena, e Linda ha assistito impietrita alla terrificante scena. «Avrei voluto correre in giardino per salvarle - dice - ma, come mi è stato detto anche dagli esperti in un momento successivo, è stato meglio che io sia rimasta in casa perché avrei rischiato di essere sbranata anch’io». Sul posto è arrivato il veterinario di famiglia e anche quello dell’Ulss Dolomiti e, nella giornata odierna, anche la polizia provinciale si recherà nel giardino per constatare di persona la predazione.

LA STORIA

Linda aveva preso questi animali per compagnia. «Erano parte della famiglia, li avevo svezzati io con il biberon – racconta -. Eravamo molto affezionati tant’è che in tutto il giorno non sono riuscita ad andare a vedere in che condizioni erano». Ma erano anche coccolate dalla comunità. «Proprio perché abitiamo in centro, molti bambini passavano di lì a salutarle, a darle l’erba - prosegue -. Erano quasi una mascotte. Dispiace davvero tanto che abbiano fatto una fine così atroce».

LA PREOCCUPAZIONE

Linda non è contro il lupo. «Il fatto che questo animale sbrani delle pecore succede a tanti – sottolinea la donna -. Anche trovarsi faccia a faccia con loro lo posso comprendere, se mi trovo in montagna a camminare. Ma non avrei mai pensato che arrivassero fino a qui. Non ho mai avuto nessuna paura a lasciare le mie pecore nel giardino, perché abito in un centro abitato, con tutte villette intorno. Questi lupi, per arrivare lì, hanno attraversato una statale e sono passati davanti alle porte di alcuni condomini. Condomini dove vivono signore che adesso hanno paura di fare una camminata prima di andare al lavoro alle 5 del mattino, magari con il cane, per il rischio di trovarseli davanti». Insomma, la preoccupazione per quanto avvenuto nel fine settimana è davvero tanta.

LUPO CONFIDENTE

I precedenti in comune di Pedavena risalgono ad anni fa e riguardano predazioni in malga sul monte Avena. Non certo vicino alle case. Ma i lupi diventano sempre più “confidenti”. Ne aveva parlato nei giorni scorsi la Regione di “lupi confidenti”, ossia che mostrano tolleranza alla presenza dell’uomo (riconoscibile come tale, non protetto all’interno di un edificio o di un veicolo). Ricordando il caso che avvenne sul Monte Grappa, in località Cancellalto, dove lo scorso 19 agosto - ed è stato il primo caso in tutta Italia - si è sparato con proiettili innocui di gomma ma sufficienti a far allontanare il branco. 

Ultimo aggiornamento: 07:39 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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