Contenziosi vinti, le casse del Comune di Cortina sempre più ricche

Domenica 28 Giugno 2020 di Marco Dibona
Il golf dall'eccezionale visuale del trampolino in disuso di Zuel, a Cortina
La risoluzione positiva di alcune vertenze giudiziarie, che coinvolgevano l’amministrazione comunale di Cortina, ha liberato alcuni milioni di euro, che sono andati così a rimpinguare l’avanzo della gestione 2019, per una disponibilità che ora ammonta a 11 milioni 376.854 euro. 
CONTI A POSTO
«Il nostro è un bilancio in grande salute – ha affermato, nel recente consiglio comunale, il sindaco Gianpietro Ghedina – anche grazie a questi due contenziosi, che si sono risolti». La Corte dei conti aveva imposto al Comune di vincolare somme importanti, per essere in grado di affrontare le spese, qualora fosse stato soccombente nelle cause. «Una delle due riguardava la società del golf – ha spiegato Ghedina – ma l’amministrazione ha vinto il primo grado di giudizio e poi la controparte non ha presentato altri ricorsi. L’altra controversia riguardava l’azienda Esperia, in associazione temporanea di imprese, per l’eliporto di Fiames. Per questo contenzioso avevamo accantonato tre milioni di euro, ma il 5 giugno la vicenda si è chiusa con un accordo conciliativo, fra comune ed Esperia, che ha portato nelle nostre casse un milione 117mila euro». 
RISCHIO RIENTRATO
Così il comune è passato dal rischio di dover pagare tre milioni ad incassare oltre un milione. La vertenza era datata, risaliva alla passata amministrazione del sindaco Andrea Franceschi, che esaminò un primo studio di fattibilità nel 2009. Il 2 luglio 2010 furono consegnati i lavori a Esperia, Agusta e Mst, per realizzare un nuovo eliporto, sulla vecchia aviosuperficie di Fiames, ferma dal disastro aereo del 31 maggio 1976, quando morirono sei persone, quasi tutti consiglieri comunali. Il cantiere aprì, poi ci furono richieste di varianti, rinvii e ritardi. Il 16 giugno 2013 fu dichiarata la conclusione delle sole opere di manutenzione. Il 6 marzo 2014 crollò il vecchio hangar di lamiera, schiantato dal peso della neve. Sulle cause e le responsabilità di quel cedimento si è trascinato per anni un contenzioso fra l’amministrazione e l’azienda che aveva in gestione il bene e l’area. 
LA VERTENZA
Un’altra controversia riguardava l’occupazione del suolo pubblico e la richiesta di un ingente rimborso. Per anni si susseguirono comunicazioni del comune, controdeduzioni della parte avversa, perizie degli esperti del tribunale, udienze e sentenze. Nel frattempo c’era stata la risoluzione del contratto, nel 2015. Dopo il crollo tutta l’area era finita sotto sequestro e si dovette attendere sino al 2018 per liberare almeno la pista. L’autunno scorso ci fu la demolizione del rudere dell’hangar e la rimozione delle macerie, soprattutto lamiere metalliche. Ora quest’ultimo atto, dell’accordo conciliativo, a chiudere la vicenda. 
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Ultimo aggiornamento: 09:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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