Biglietto unico per gli studenti, ora c'è un progetto anche per tutti i lavoratori

Sabato 30 Luglio 2022 di Giovanni Santin
Autobus di Dolomitibus pronti per accogliere gli studenti

BELLUNO - Fondi dei Comuni confinanti (Fcc) e Provincia non solo confermano l’impegno per sostenere – ed è questo il sesto anno – le spese delle famiglie per il trasporto scolastico attraverso l’Unico Studenti, inserito nel progetto Investi scuola, ma l’idea è di allargare lo strumento anche ai lavoratori per un possibile Unico-lavoro. La spesa complessiva si aggira circa su un miliardo e 300mila euro: 880mila a carico dei Fcc, il resto (440mila euro) garantiti dalla Provincia che però in questo momento non è in grado di sborsare tale cifra per cui quest’ultima verrà anticipata dal Consorzio Bim Gsp. Il rinnovato provvedimento è stato presentato ieri in Provincia dall’onorevole Dario Bond, presidente Fcc, dal suo predecessore onorevole Roger De Menech, per Dolomitibus da Andrea Biasiotto e, in remoto, dal presidente della Provincia Roberto Padrin.

Una misura, è doverosa sottolinearlo, unica nel solo nel nome, ma anche nel panorama non solo del Veneto, ma di tutte le province che possono usufruire dei Fcc. Da sei anni, da quando cioè tale intervento è stato previsto da De Menech («Il padre di questa iniziativa» gli ha reso onore Bond), tutte le famiglie i cui figli frequentano le scuole superiori, spendono per pagare l’abbonamento la stessa cifra. Ragazzi e ragazze, infatti, si muovono per raggiungere la propria sede scolastica spendendo la medesima somma.

L’AIUTO
«Che è di duecentonovantotto euro per un abbonamento di 10 mesi, di 330,50 euro per dodici mesi». Gli altri arrivano dalla misura Investi studenti che fa risparmiare ogni famiglia fino ad un massimo di 600 euro per ciascuno figlio. Un risparmio che varia in base alla distanza percorsa e che quindi “premia” di più chi vive più lontano e meno chi abita più vicino alla scuola. Bond ha raccontato che non è stato semplice far accettare a Trento che la misura, terminato il periodo di sperimentazione, fosse riproposta: «Lo sforzo è stato far accettare che tale spese passasse da essere finanziata come spesa corrente e fosse fatta rientrare alla voce spese di investimento per le famiglie. Ma ce l’abbiamo fatta. Il prossimo passo? Farla diventare strutturale». Nell’era pre-Covid, cioè nel 2019, erano circa 7.000 gli studenti che avevano sottoscritto l’abbonamento, circa 5.000 le famiglie che usufruivano dell’Investi studenti. Una misura di cui De Menech è particolarmente orgoglioso e di cui sottolinea la corrispondenza con linee guida dei Fcc: «È questo il progetto più significativo: esso interviene davvero a beneficio di tutti in un’ottica di area vasta e quindi garantisce a tutti le stesse condizioni di partenza: in questi anni ci sono famiglie che hanno risparmiato fino a 6.000 euro. Insieme ad altre misure, è un vero investimento per il futuro. Il tema politico è come mantenerlo perché è ciò che serve di più a questo territorio perché agevola la residenzialità e contrasta l’abbandono della montagna e libererebbe le strade di molto traffico». È stato a questo punto che Biasiotto ha proposto: «Servirebbe una misura analoga per gli operai». Un’idea cui, evidentemente, Bond stava già lavorando perché ha replicato: «Ci stiamo pensando: non è facile, ma proveremo. E per essere bravi, dovremo chiudere in fretta. La mia preoccupazione è infatti che, una volta terminato il mio mandato, queste idee non trovino continuità. Ecco perché mi sto impegnando per lasciarne traccia e un percorso il più avanti possibile». Altro sogno nel cassetto l’idrogeno: «La provincia potrebbe fare un salto di qualità se riuscisse entro settembre a partecipare al bando su questo tema». Padrin, che aveva aperto la conferenza con i saluti del padrone di casa, ha chiuso gli interventi rassicurando: «I rimborsi arretrati, anche di due-tre anni, per le famiglie che non hanno ricevuto i soldi dell’Unico studenti, verranno evasi entro l’anno». 

Ultimo aggiornamento: 08:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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