Chiudono le stalle del Bellunese: 185 allevatori si arrendono

Giovedì 7 Marzo 2019 di Alessia Trentin
Chiudono le stalle del Bellunese: 185 allevatori si arrendono
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BELLUNO - Perse 17 stalle negli ultimi dodici mesi. Il loro numero scende da 424 del 2017 a 407 nel 2018. L'emorragia è iniziata dieci anni fa e dal 2009 il Bellunese ha visto la resa di 185 allevatori. Le terre alte si spopolano, le stalle chiudono e il bosco avanza. «Perdiamo importanti presidi del territorio denuncia il presidente di Confagricoltura Belluno, Diego Donazzolo , i terreni finiscono in abbandono, prende piede la fauna selvatica». Nei giorni caldi della rivolta del latte in Sardegna, anche il Bellunese si fa i conti in tasca. I risultati sono sconfortanti perché, anche se sul fronte costi il prezzo medio del latte al litro prodotto in provincia è migliorato rispetto al 2015-2016, le realtà produttive vanno riducendosi a vista d'occhio. 
I DATII numeri del 2018 confermano il trend negativo dell'ultimo decennio, con la chiusura di oltre un centinaio di stalle in tutta la regione e un'ennesima flessione del prezzo medio del latte crudo. La provincia di Belluno, si è detto, non fa eccezione. Secondo l'elaborazione dati dell'Ufficio studi di Confagricoltura Veneto e Cgia, che ha preso in esame dati camerali e Agea sulle imprese che hanno indicato come attività prevalente l'allevamento di bovini da latte, l'anno scorso nel Bellunese hanno chiuso 17 allevamenti. Si è infatti passati dai 424 del 2017 ai 407 del 2018. In quasi un decennio le stalle sono diminuite di quasi duecento unità: dalle 592 del 2009 alle attuali 407, una perdita di 185 strutture, pari al 31%. Anche il valore del latte è progressivamente calato, scendendo dal prezzo medio di 40,65 centesimi al litro del 2014 ai 36,78 dell'anno scorso. Tuttavia il quadro negli ultimi anni è migliorato considerato come nel 2015 e 2016, gli anni del passaggio dal regime delle quote latte al libero mercato, era sceso a 33,04. Tiene anche la produzione di latte, nonostante la chiusura di allevamenti. Oggi ne vengono prodotte 52.000 tonnellate, nel 2017 erano 50.000. 
I CAMBIAMENTIDunque cambia il modo di allevare e produrre, sul territorio. Le piccole stalle chiudono, quelle più grandi si strutturano meglio e si allargano ulteriormente. Gli imprenditori preferiscono la comodità del fondovalle, così le terre alte si spopolano, gli animali scendono nel Feltrino e il bosco prende piede. In Valmorel, per esempio, i cinque conferitori della piccola latteria sociale, resistono. Sono aziende piccole eppure reggono ai cambiamenti e alle difficoltà del momento. Ma non va così per tutti. «In questo momento il prezzo del latte non è malissimo, perché nel Bellunese viene pagato oltre 40 centesimi al litro, ma alcune latterie riconoscono anche di più sottolinea Donazzolo . Il vero problema segnalato dai dati è che chiudono le piccole stalle. Le realtà si stanno concentrando nelle zone più comode e servite, mentre la parte a Nord del Bellunese è sempre più in sofferenza. Si perde un importante presidio del territorio, con il rischio che tanti terreni finiscano in abbandono. Perciò urge una politica agricola che vada a incidere sul reddito, andando a remunerare anche il lavoro che produce un beneficio ambientale».
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