Tasse per la raccolta dei rifiuti: i bellunesi un esempio per l'Italia

Sabato 21 Luglio 2018 di Damiano Tormen
Raccolta dei rifiuti nel Bellunese. I cittadini primi in Italia nel pagamento della Tari
BELLUNO - Medaglia d’oro di virtuosità. I bellunesi sono i migliori d’Italia nel pagamento della tassa rifiuti. Più o meno “paga e Tari” verrebbe da dire. E sembrerebbe scontato. Ma non è per niente così, perché in giro per lo Stivale non tutti pagano. Anzi. Le stime dicono che il mancato versamento della tassa rifiuti sfiora  i 2 miliardi di euro. Miliardi, proprio così. Impossibile? No, lo dice chiaramente l’analisi di Crif Ratings, società del gruppo Crif e agenzia di rating del credito autorizzata ad assegnare rating a imprese non finanziarie residenti nell’Unione Europea.
L’INDAGINE
Non che ci fosse bisogno del report di Crif Ratings per certificare l’onestà dei bellunesi. Ma forse a qualcuno salirà un po’ di bile nel leggere che in giro per l’Italia qualche cittadino abitualmente “si dimentica” di pagare per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti. A livello nazionale, difatti, ogni anno manca all’appello il 20% dei corrispettivi dovuti. Tradotto, significa che una famiglia italiana su cinque non paga. L’ammanco ha raggiunto 1 miliardo 800 milioni nel 2016. In generale Crif Ratings rileva che la Tari rappresenta in media circa il 30% del totale delle entrate tributarie e risulta essere il tributo che maggiormente si presta a non essere pagato dagli utenti data la natura “quasi universalistica” del servizio. Infatti, risulta difficile discriminare la raccolta per le utenze morose. Sebbene la base del tributo sia legata al principio del “chi inquina paga” sancito dell’Unione Europea, il corrispettivo dovuto dall’utenza è legato esclusivamente ad elementi che esulano dall’effettivo utilizzo del servizio (ovvero superficie dell’abitazione e numero componenti del nucleo familiare), e pertanto tende ad amplificare le esternalità negative di comportamenti spesso “non etici”.
BELLUNO
Comportamenti che non riguardano i bellunesi. Difatti, nella provincia di Belluno mancano all’appello solo 10 centesimi per cittadino. Significa che tutti pagano; ma proprio tutti tutti. E la differenza tra quanto dovuto e il gettito reale rappresenta tutt’al più qualche lievissimo errore. Del resto, cosa saranno mai 10 centesimi? Lo 0,01% di gap tra quello che dovrebbe essere pagato e quello che viene effettivamente versato dai cittadini. Niente. E ROMA? La situazione è completamente diversa nella capitale (anche in termini di servizio di raccolta rifiuti, a quanto pare). Perché mentre i bellunesi si dimenticano di 10 centesimi, i romani lasciano indietro 149 euro pro capite. Significa che ogni abitante dell’Urbe contribuisce all’evasione della Tari per quasi 150 euro ogni anno. La cifra non è di poco conto: è il 29,8% di quello che dovrebbe essere il gettito totale della tassa rifiuti.
IL CONFRONTO CON IL VENETO
Ovviamente, Belluno e Roma stanno agli antipodi: medaglia d’oro e maglia nera del Bel Paese. Il resto del Veneto è ben più vicino alla provincia dolomitica che non alla capitale. Treviso è subito dietro a Belluno, con 20 centesimi “dimenticati” pro capite. Vicenza è quarta (50 centesimi), mentre Padova arriva a 3 euro pro capite non raccolti di Tari. Verona tocca quota 5 euro. Rovigo è a 11 euro, Venezia a 22.
Ultimo aggiornamento: 22 Luglio, 09:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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