Comuni sempre più liberi dal virus: sono 17 su 61. E i contagi scendono La mappa

Martedì 6 Aprile 2021 di Davide Piol
Una vaccinazione anti covid a Belluno

BELLUNO Contagi in calo e comuni sempre più “puliti”.

Il futuro della provincia è legato alla leggera flessione comparsa ieri nel grafico realizzato dall’Ulss Dolomiti e relativo ai contagi dell’ultima settimana. La curva, ora, punta verso il basso. Ma è presto per cantar vittoria. Potrebbe trattarsi di una semplice oscillazione. Dall’alto verso il basso e poi, al contrario, dal basso verso l’altro. Occorre specificare, tuttavia, che la tendenza degli ultimi 7 giorni sembra delineare un quadro di netto miglioramento. L’incidenza settimanale ogni 100mila abitanti è scesa a 162 casi, molto al di sotto del limite dei 250 individuato dal governo per decidere la chiusura delle scuole. «La provincia si è rasserenata – commenta il dottor Cinquetti, a capo del dipartimento di Prevenzione –. Quel 162 ogni 100mila abitanti è un numero di riferimento importante. C’è stata una leggera flessione della curva dei contagi». Un dato che dimostra, una volta per tutte, la differenza tra la seconda e la terza ondata: «A novembre avevamo 250 casi al giorno. Sono stati momenti drammatici. Questa terza ondata invece è stata ed è molto meno significativa. Siamo riusciti a gestirla sempre».

LA MAPPA
Al momento, osservando la mappa con l’incidenza comune per comune, si può affermare – meglio se sottovoce – che il virus si sta ritirando. In una settimana i comuni covid free sono passati da 8 a 17. Si tratta di Lorenzago, Lozzo di Cadore, Borca, Zoppè, Cibiana, Ospitale, Perarolo, Chies d’Alpago, Alano, Arsiè, Lamon, Sovramonte, Gosaldo, Rivamonte, Canale, Vallada, San Tomaso Agordino. Rimangono tre paesi con un’incidenza superiore ai 500 casi ogni 100mila abitanti: Colle Santa Lucia, Alleghe e San Nicolò Comelico. Ce ne sono altri 7 (Borgo Valbelluna, Limana, San Gregorio, Soverzene, Selva, San Vito, Vigo) che registrato tra i 250 e i 500 casi ogni 100mila abitanti. Tutti gli altri comuni hanno numeri molto più bassi. Questa leggera flessione nella curva dei contagi deve ora consolidarsi. Le prossime settimane saranno fondamentali per capire come si sono comportati i bellunesi nelle festività pasquali. Ma il miglioramento c’è stato. «Merito di tre fattori – spiega il dottor Cinquetti – La zona rossa, che ha ridotto le occasioni di contatto inter-personale, il tracciamento dei contatti che qui abbiamo mantenuto ad altissimo livello, e la vaccinazione». Usando una metafora calcistica «si potrebbe dire che zona rossa e tracciamento sono la difesa». In questo caso «abbiamo preso pochi goal». Mentre «la vaccinazione è l’attacco e ne stiamo facendo molti». 

LA GIORNATA
Ieri sono stati scoperti 15 nuovi casi di coronavirus. In totale i bellunesi positivi sono 1.183. Una settimana fa, erano 1308. I ricoveri sono più o meno stabili. Almeno per quanto riguarda i pazienti in area sub-intensiva (61) e quelli in Terapia Intensiva (10). Ad aumentare sono le persone ricoverate negli ospedali di comunità, passate da 15 a 20 (a causa probabilmente del focolaio all’ospedale di Auronzo). Nelle ultime 48 ore, inoltre, sono morte tre pazienti covid: una 91enne ricoverata in Geriatria a Feltre, una 91enne e una 84enne che si trovavano rispettivamente in Pneumologia e in Geriatria a Belluno. L’altra incognita che non permette di abbassare la guardia è costituita dalle varianti. Un fenomeno che in provincia di Belluno, continua il dottor Cinquetti, «è limitato». C’è quella inglese, «tutto sommato sotto controllo», e la speranza è che non ne arrivino altre: «La variante ha provocato anche un cambiamento nei tamponi. Facciamo molti più molecolari che permettono di individuarla meglio». In ogni caso «la flessione nei contagi vuol dire che forse stiamo scendendo. Se l’andamento si consoliderà e proseguiremo la campagna vaccinale, riusciremo a tenere i contagi sotto controllo». 

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