Altra notte di fuoco al pronto soccorso del San Martino di Belluno: 35 malati, un medico

Giovedì 4 Luglio 2019 di Olivia Bonetti
Altra notte di fuoco al pronto soccorso del San Martino di Belluno: 35 malati, un medico
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BELLUNO - Trentacinque pazienti, un solo medico. È la situazione che si è presentata (non distante da quello che accade ogni sera) la notte di martedì al pronto soccorso del San Martino di Belluno. Un reparto di emergenza con lo stesso numero di medici di Agordo o Pieve, ma con dati ben diversi (il triplo, a volte il sestuplo) relativi agli accessi. In più alla scarsità di camici bianchi, compresi infermieri che la notte sono solo tre e devono fare anche Suem, si aggiunge la mancanza del direttore dell'Unità, che è andato in pensione. Una figura apicale che però che aiutava anche nel lavoro ordinario. Su questo fronte e anche su quello infermieristico arrivano buone notizie. Le comunica il direttore generale dell'Usl 1 Dolomiti, Adriano Rasi Cadogno: a agosto l'affidamento del primariato e sono in corso assunzioni di personale infermieristico.
 
IL SUPERLAVOROUna cosa è certa. I ritmi che vivono oggi i lavoratori del pronto soccorso del San Martino sono insostenibili. E in una situazione di superlavoro come quella con cui convivono, l'errore è dietro l'angolo. Devono farsi carico, di tasca loro, anche delle assicurazioni che possano coprire eventuali cause da parte di pazienti. È inevitabile quindi che il posto di lavoro dei pronto-soccorsisti difficilmente è ambito.
IL QUADROCi si può fare un'idea controllando le sere la App o il sito Internet in cui vengono riportati in tempo reale i numeri degli accessi e i tempi di attesa dei Pronto soccorsi della provincia. Martedì notte con 21 pazienti in visita e 14 in attesa, Belluno era in cima alla lista. A parità di personale. Perché Agordo, dove la notte c'è sempre un solo medico come a Belluno, i pazienti erano 4 (3 in visita uno in attesa) e a Pieve 6 totali. Insomma un medico con 35 pazienti. E dall'altra parte un medico con 5 pazienti, con evidente squilibrio tra le strutture. Un quadro che può dare l'idea del perché tanti camici bianchi schivino il San Martino. Così come gli infermieri. D'altronde sono 5 (6 fino alle 20) a Belluno, che oltre a Triage e pronto soccorso devono uscire anche in ambulanza per le emergenze del Suem. Così se c'è un codice rosso escono 2 infermieri e gli altri devono gestire 35 pazienti. Tutte le sere. Oltre che le diverse condizioni dei sanitari a Agordo e Pieve, anche a Feltre il personale sta meglio. Fino alla mezzanotte i medici al pronto soccorso sono due.
IL DIRETTORE GENERALEA dare il quadro preciso è il direttore generale della Usl 1, Adriano Rasi Caldogo, che interpellato, che precisa che la notte c'è anche un medico per la pronta disponibilità. «Nel turno diurno (8-20) - spiega il direttore generale - al pronto soccorso del San Martino vi sono 3 medici, più un medico per i codici bianchi il sabato pomeriggio e la domenica. Dalle 20 alle 8 vi è un medico in sede e uno in pronta disponibilità. A Belluno, quindi, vi è la possibilità di attivare un secondo medico per la notte in caso di massimo afflusso. Gli infermieri sono 6 fino alle 22 e 3 più 1, in pronta disponibilità, dalle 22 alle 7». E poi spiega: «Sono in corso le assunzioni di personale infermieristico. È inoltre, già fissata per l'8 agosto la data delle prove per il concorso per l'affidamento dell'incarico di direttore del Pronto Soccorso di Belluno». Infine il direttore generale sottolinea: «Appare peraltro superfluo ricordare la difficile situazione relativa al reperimento di medici specialisti da inserire nelle strutture di Pronto Soccorso della nostra Azienda e, in generale, in tutto il Veneto e in tutta Italia. Da ultimo, proprio in data odierna sono apparsi diversi articoli sul tema della scarsità di medici per i Pronto soccorsi».
Olivia Bonetti
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