Bellunese in ginocchio, ancora frazioni isolate Sopralluogo di Zaia /Guarda Sopralluogo di Zaia /Video

Mercoledì 31 Ottobre 2018
Il municipio di Colle S. Lucia
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BELLUNO - I paesi di Colle San Lucia, Selva di Cadore e Livinallongo ancora completamente isolati da lunedì: in termini di viabilità, di elettricità e di linee telefoniche molte piccole frazioni sono irraggiungibili anche dai paesi principali.

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Colle in particolare è stato colpito da una tromba d'aria. Selva è senza acqua. Chi  è riuscito a comunicare con l'esterno dice che non si è visto nessuno della macchina dei soccorsi.

Intanto il Governatore del Veneto Luca Zaia ha fatto una serie di sopralluoghi nelle zone colpite dal maltempo sul territorio regionale con particolare riguardo proprio al Bellunese. Zaia è accompagnato dall'assessore regionale alla Protezione civile Gianpaolo Bottacin e dal comandante interregionale dei vigili del Fuoco di Veneto e Trentino Alto Adige Fabio Dattilo.
 

 


Vi sono ancora frazioni rimaste isolate dal maltempo, come Rocca Pietore, in provincia di Belluno, dove l'emergenza adesso è il ripristino dei servizi, acquedotti ed energia elettrica, e della viabilità. Lo ha detto il Prefetto di Belluno, Francesco Esposito, facendo il punto della situazione con il presidente della Regione, Luca Zaia, dopo un sopralluogo compiuto stamane nelle zone colpite. Entro domani, ha aggiunto il Prefetto, sarà garantita l'entrata in funzione di 300 generatori, che dovrebbero coprire la fornitura di energia in tutta la provincia. Attualmente - ha spiegato l'assessore regionale alla protezione civile, Gianpaolo Bottacin, sono 47000 le utenze elettriche fuori uso nel bellunese, la metà rispetto al dato di ieri. «Questo della montagna veneta è un disastro, vero, che rischia di diventare irreparabile se non interveniamo subito» ha detto Zaia.

«C'è una situazione di disastro e devastazione totale, la tempesta perfetta c'è stata.
Uomini e donne della protezione civile sono stati eccezionali». Lo ha detto il governatore veneto Luca Zaia, facendo il punto dei danni e dei problemi del maltempo nella regione, dopo un sopralluogo alle zone colpite del bellunese. «L'immagine più toccante - ha aggiunto - è la devastazione dell'agordino. Nella fase meteo più acuta di lunedì sera, alla fine del passaggio dell'onda di piena e del massimo picco avevamo 160mila utenze prive di elettricità, migliaia lo sono ancora, sembra quasi l'esito di un terremoto». Zaia ha citato alcune della frazioni ancora isolate e irraggiungibili, se non con l'elicottero: «Rocca Pietore, passo Fedaia e altre località, bisogna assolutamente intervenire con i soccorsi, perché possano giungere i mezzi pesanti. Mancano la corrente elettrica, sono in tilt acquedotti, i servizi di copertura telefonica, le strutture turistiche sono invase dal fango, alcune strade che non ci sono più».
 
AGRICOLTURA - NEL BELLUNESE E' IL DISASTRO - SOIA E SEMINA DEL FRUMENTO SPAZZATI VIA
«A memoria d'uomo agricoltori e allevatori del Bellunese non ricordano un evento di simile intensità e devastazione. Alla sede regionale di Avepa e alla direzione regionale del settore Primario di via Torino, a Mestre, stanno arrivando già le prime segnalazioni per iniziare la conta dei danni». L'assessore regionale all'agricoltura, Giuseppe Pan, insieme al direttore di Avepa, Fabrizio Stella, ha avviato le procedure per una prima ricognizione dei danni subiti da agricoltura, allevamento e pesca a causa di piogge, frane, esondazioni, mareggiate e acqua alta, interruzione del servizio elettrico e crollo di strade e infrastrutture. Avepa da oggi è già presente sul Feltrino con i propri tecnici per monitorare l'evolversi della situazione e fare una prima ricognizione dei danni. «Per la stima complessiva dei danni - dichiara l'assessore regionale Giuseppe Pan - bisognerà attendere la fine dell'emergenza che purtroppo non si è ancora conclusa, considerando che le previsioni parlano di altra pioggia nei prossimi giorni. Intanto sono partiti i primi sopralluoghi dei tecnici regionali e di Avepa in base alle segnalazioni che arriveranno dai Comuni e dalle associazioni di categoria con l'obiettivo di quantificare e documentare l'entità dei danni. La "macchina" di Avepa è già rodata per circostanze di questo tipo e risponderà in maniera come sempre tempestiva alle richieste del territorio».

«Siamo in contatto con le associazioni di categoria Cia, Coldiretti, Confagricoltura, e abbiamo attivato la rete dei tecnici forestali regionali che hanno affiancato le squadre della Protezione civile durante l'emergenza - prosegue Pan - Al momento attuale le aree più colpite risultano essere la provincia di Belluno, l'Altopiano di Asiago, il massiccio del Grappa e le aree del Veneto Orientale attraversate dal Piave e del Tagliamento». Per quanto riguarda le colture le più colpite sono la soia e la semina del frumento. Quanto alla pesca professione, i danni derivano dallo stop imposto ai pescherecci dai forti venti e dalle mareggiate, ma si temono perdite sensibili anche per la mitilicoltura: parecchi impianti off shore risultano compromessi, se non annientati, dalla violenza del mare. Divelte anche molte cavane nelle zone di Scardovari e Pila. «Appena le condizioni del mare lo permetteranno, i tecnici regionali del Genio civile usciranno a fare le verifica», assicura Pan.

 
 

 

Ultimo aggiornamento: 20:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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