ROMA - «Il messaggio di Papa Luciani è molto attuale. Con la sua semplicità, con la sua amabilità e con il suo sorriso ha riproposto i valori fondamentali del vangelo. Uno di questi, centrale, è stato quello dell'umiltà, di cui oggi abbiamo tanto bisogno. Se ci fosse un po' più di umiltà forse riusciremmo a trovare la strada per uscire dai tanti problemi che ci affliggono». Lo ha detto il cardinale Pietro Parolin, vicentino di Schiavon e braccio destro di Papa Francesco, in occasione del convegno «I sei Vogliamo. Il magistero di Giovanni Paolo I alla luce delle carte d'archivio» all'Università Gregoriana. La beatificazione del pontefice bellunese a settembre è vissuta «con tanta gioia», ha detto il cardinale, che ha ricordato di essere «devoto, ma anche conterraneo» di Luciani.
Parolin, al margine del convegno, ha anche parlato della guerra in Ucraina e dei rapporto con la chiesa ortodossa dopo le esternazioni del patriarca di Mosca. «Conoscete gli avvenimenti recenti, il colloquio e la scelta del Papa di non incontrare Kirill. Siamo in un momento difficile, dobbiamo riconoscerlo. Questo non significa che siamo al punto zero o che c'è il gelo tra la chiesa ortodossa russa e la chiesa cattolica. Canali esistono, tentativi per dialogare esistono, certo è diventato tutto più difficile, proprio alla luce degli ultimi avvenimenti». La Santa Sede è in procinto di avviare una nuova missione in Ucraina con il ministro degli Esteri monsignor Paul Richard Gallagher che partirà per Kiev. «Gli obiettivi - ha spiegato il segretario di Stato Vaticano - rimangono sempre i soliti: abbiamo lavorato e stiamo lavorando nella misura possibile, gli spazi sono molto ristretti ma ci sono, per il cessate il fuoco prima di tutto: questo ci sembra il punto di partenza fondamentale».