Così l'arciprete vide in tv il suo ex cappellano Albino Luciani diventare Papa. «Lo faceva alzare alle 4 per dire messa»

Il ricordo di Mario Fornaro, allora corrispondente del Gazzettino, che scattò la famosa foto di Bramezza, ultra ottuagenario di origini padovane, davanti al televisore: «Aveva le lacrime agli occhi, mi fece tenerezza»

Mercoledì 7 Settembre 2022 di Dario Fontanive
Monsignor Bramezza davanti alla tv: il suo ex cappellano diventava Papa! (archivio Gazzettino)
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CANALE D'AGORDO - Ancora non si sono spenti i riflettori sulla grande emozione provata per la beatificazione di papa Giovanni Paolo I a Canale, che la memoria corre a quel giorno di festa quando in paese si apprese dell'elezione di Albino Luciani al Soglio di Pietro. Giornate trepidanti e gioiose per la comunità di Canale che in buona parte, come è successo domenica scorsa, scese a Roma per assistere alla cerimonia di insediamento. Ma in quella occasione, ormai anziano e cagionevole di salute, davanti al teleschermo c'era uno spettatore particolare che seguiva quella celebrazione: ovvero monsignor Augusto Bramezza, arciprete di Canale a riposo che ebbe l'onore di aver avuto per cinque anni come cappellano proprio don Albino.

IL TESTIMONE
Quella sera al secondo piano della casa canonica dove ormai viveva a vita privata monsignor Bramezza c'era anche l'allora corrispondente de Il Gazzettino Mario Fornaro, che scattò una foto proprio nel mentre il sacerdote seguiva con trepidazione l'elezione del suo ex cappellano a papa. «Non ricordo bene - racconta Fornaro - per quale circostanza mi trovai quel giorno nell'appartamento di monsignor Bramezza: mi sembra che dovevo accompagnare per l'occasione l'inviato che aveva mandato Il Gazzettino appositamente per raccogliere le testimonianze a caldo nel paese di Papa Luciani. Tra quelle testimonianze era impossibile non raccogliere quella del vecchio arciprete di Canale il quale aveva seguito con grande trepidazione tutte le varie tappe che Luciani, il suo amato cappellano, aveva fatto nel corso della sua carriera ecclesiastica». «So che mi fece una grande tenerezza - prosegue Fornaro - vedere questo vecchio parroco di montagna assistere con le lacrime agli occhi all'incoronazione a successore di Pietro di quel suo giovane cappellano che gli avevano affidato subito dopo la sua consacrazione a prete. Ricordo che ci raccontò anche che in una visita ad Agordo di Albino Luciani, che effettuò il giorno dei santi patroni Pietro e Paolo, lo andò anche a trovare mentre era ricoverato all'ospedale di Agordo. Un gesto che dimostra come Papa Luciani era profondamente attaccato a monsignor Bramezza. E in questi suoi ricordi a ritroso nel tempo si rammentava anche di quando lo stesso Bramezza faceva alzare alle quattro del mattino il giovane cappellano per andare a celebrare la messa nei paesi vicini».

Il PRETE DI MONTAGNA
Ma chi era questo prete di montagna dalla tempra dura, ligio al suo dovere e al quale i suoi parrocchiani erano profondamente attaccati? Don Augusto Bramezza nacque a Cadoneghe (Padova) il 10 gennaio del 1890.

Durante la Grande guerra fu arruolato nel settore sanità come porta feriti. Dall'11 luglio 1920 fu vicario parrocchiale di Falcade, quindi economo spirituale e quindi parroco. Il 31 gennaio del 1935 gli venne affidata la parrocchia di Forno di Canale della quale prese possesso il 19 maggio dello stesso anno. Rinunciò alla parrocchia il 31 agosto del 1969 e si ritirò a vita privata nell'appartamento della Canonica di Canale. Muorì il 6 febbraio del 1979.

L'EROE
Di lui si ricorda come nella giornata del 20 agosto 1944 andò incontro alle truppe tedesche che stavano mettendo a ferro e fuoco i villaggi della valle del Biois intimando agli ufficiali tedeschi con grande determinazione di risparmiare l'abitato di Canale e i suoi abitanti. Si prodigò poi a benedire le salme delle vittime del rastrellamento sfidando gli ordini degli ufficiali tedeschi che gli avevano impedito di potersi avvicinare ai corpi. A monsignor Augusto Bramezza la cittadinanza di Canale ha voluto intitolare una via per il bene profuso che egli continuò a esercitare a favore di questa comunità.

L'ATTESA
Intanto in paese c'è grande attesa per l'evento di domenica, 11 settembre per la beatificazione di Luciani. Ricordiamo che si inizia alle 15 con l'accoglienza e ritrovo in piazza Papa Luciani e intrattenimento con la Banda di Sappada Plodar Plèchmusich. Alle 16 messa presieduta dal Patriarca di Venezia, monsignor Francesco Moraglia, con i vescovi del Triveneto. Alle 17,30 la conclusione.

Ultimo aggiornamento: 8 Settembre, 10:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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