Altro feltrino vittima del batterio killer. Intervento alla valvola: ora è invalido

Giovedì 14 Febbraio 2019
Altro feltrino vittima del batterio killer. Intervento alla valvola: ora è invalido
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LAMON - Il caso di Franco Costa, morto a 76 anni per endocardite, dopo l’operazione della valvola al cuore, non è l’unico in provincia di sospetta infezione da Chimaera. C’è un secondo feltrino, che si è sottoposto nei mesi scorsi alla stessa operazione a Treviso, che ha riportato danni permanenti. Non è morto, ma la sua, invalido e dipendente da altre persone al 100%. I famigliari si sono affidati allo studio legale Simonetti di Mestre, con l’avvocato Simone Zancani che segue la vertenza, per avere giustizia. Una scelta diversa da quella fatta dalla famiglia di Franco Costa, il 76enne veneziano, da tempo residente nella frazione di San a Lamon che è deceduto una settimana fa all’ospedale di Feltre. È stata la Procura a chiedere l’autopsia per vederci chiaro e escludere il batterio killer. L’accertamento autoptico si è effettuato ieri all’obitorio dell’ospedale di Feltre.
 
LA CONSULENZA
Il medico legale incaricato dalla Procura, Antonelo Cirnelli di Portogruaro, ha proceduto a raccogliere tutti i campioni di sangue e altro, che sono a disposizione nel periodo precedente, quando il paziente era in vita, e materiale successivo alla morte. Solo gli esami successivi, la coltura che deve essere per accertare la positività al batterio, permetterà al consulente della Procura di rispondere alla domanda posta dal magistrato. Il pm Katjuscia D’Orlando ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo, dopo la segnalazione della Usl di Feltre. Ma al momento il fascicolo è contro ignoti. La richiesta al consulente è quella di accertare la presenza di un’infezione da batterio killer. Una infezione che, se il focolaio è piuttosto grande, potrebbe anche essere evidente già dal primo accertamento autoptico. Ieri non è andata così. Il medico legale Cirnelli non ha trovato alcun segno visibile, macroscopico dell’infezione. Bisognerà attendere quindi i due mesi di tempo, che il consulente si è preso per riferire al magistrato, per avere una risposta certa.
IL BATTERIO
Il veneziano lamonese, come l’altro feltrino non è più stato bene dopo l’operazione effettuata il 24 ottobre scorso al Ca’ Foncello di Treviso. Si era sottoposto alla sostituzione di una valvola cardiaca con intervento cardiochirurgico, in cui si è utilizzato la macchina per la circolazione extracorporea cuore-polmone, all’ospedale di Treviso. Macchinario in cui si sarebbe annidato il batterio killer, Mycobacterium Chimaeram, che avrebbe causato una serie di morti sospette. Il batterio, già noto negli Stati Uniti dove ci sono state delle vere e proprie class action, è diventato di pubblico dominio da noi con il primo caso di decesso, lo scorso autunno. La morte del trevigiano, Paolo Demo, 66 anni, stroncato da una grave infezione. I famigliari hanno voluto rendere pubblica la cosa, per evitare che quanto accaduto al loro caro si ripetesse.
IL DOLORE 
Non ritengono che la causa della morte sia il batterio killer invece i famigliari di Franco, che pur confermano che dopo quella operazione l’uomo non si era più ripreso.

La famiglia era già pronta a celebrare i funerali, già fissati con tanto di epigrafi pronte a uscire, quando è arrivato il blocco della salma da parte dell’Autorità giudiziaria. Così è stata una settimana di dolore per il figlio Daniele, 47enne che abita a Lamon o dall’altro figlio Massimo, 51enne residente a Mogliano, o dalla moglie di Franco, Leda Pegorin, che non sono ancora riusciti a salutare il loro caro. 

Ultimo aggiornamento: 08:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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