Baby-archeologo scava in giardino e trova un dente di dinosauro

Venerdì 17 Marzo 2023 di Claudio Fontanive
Il piccolo archeologo che ha trovato il dente di un dinosauro in giardino

AGORDO - Yari ha nove anni e frequenta la terza elementare di Agordo, e come gli altri compagni di classe in questi giorni sta studiando la storia, in particolare le ere primarie e secondarie, i dinosauri e gli altri animali preistorici. Il bimbo, come anche il fratello gemello Vlady, si dimostra particolarmente appassionato alla materia, e quando arriva a casa non fa che parlare di tutto ciò che apprende su questa materia, e inizia a spaccare sassi in cerca di reperti storici. 

VICINO ALL’OSPEDALE
Nel giardino della casa di famiglia, nei pressi dell’ospedale di Agordo, c’è un cospicuo ammasso di terra, reduce dai lavori di scavo effettuati nel nosocomio cittadino nel lontano 1970.

La famiglia D’Isep, proprietaria del terreno, all’epoca acconsentì che il materiale residuo fosse depositato nella loro proprietà. Il piccolo Yari, circa 10 giorni fa, scava nella parte più vecchia del terreno e trova un apparente sasso. Subito lo fa vedere a papà Enrico e mamma Katy, ed evidentemente si dimostrava nella forma piuttosto anomala, aveva più se sembianze di un dente che di un sasso. Quindi papà Enrico chiama un esperto, il geologo Vittorio Fenti, che dopo un consulto con il collega ricercatore prof. Danilo Giordano, dopo due giorni gli riporta il reperto, sigillato in una busta, con un bigliettino con la conferma: si tratta di un dente fossile di erbivoro preistorico. 

«ERA FELICISSIMO»
Non è dato sapere al momento di che animale si trattasse, ma evidentemente, date le notevoli dimensioni del dente (circa 4 x 3 cm) non doveva sicuramente trattarsi di un soggetto di piccola taglia. «Yari quando ha appreso la notizia dall’esperto aveva il sorriso fino sulle orecchie, era felicissimo - racconta il papà - ora il reperto si trova in bella mostra sulla bacheca di casa insieme ad altri oggetti storici. Sicuramente la grande passione per la storia è per gran parte merito delle maestre che hanno saputo infondere nei gemelli una gran passione per questa materia». 

OLTRE GLI SMARTPHONE
Una storia singolare questa, ma che insegna che forse i bimbi, se adeguatamente stimolati dalla scuola e supportati dalle famiglie, non sempre trascorrono gran parte del loro tempo libero volgendo lo sguardo allo schermo di uno smartphone o davanti a una consolle dei videogiochi, ma si divertono imparando la storia, e accrescono una passione che in un futuro non troppo lontano potrebbe diventare anche una professione. Un esempio davvero bello che dà speranza per un futuro che non sia solo di virtualità, ma di vita vera.
 

Ultimo aggiornamento: 19 Marzo, 09:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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