Avvocato no vax segnalato all'Ordine: «Comportamento anti-scientifico»

Mercoledì 4 Agosto 2021
Avvocati no vax segnalati all'ordine
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BELLUNO - Chi ha detto che a rischiare il posto, o un provvedimento disciplinare, siano soltanto i sanitari no-vax? L'Ordine degli avvocati di Belluno ha ricevuto una segnalazione sul comportamento anti-scientifico di un iscritto. «È arrivata, sì - ha spiegato il presidente Erminio Mazzucco - ma sono cose riservate e la competenza è del Consiglio distrettuale di disciplina di Venezia (a cui è stata girata la mail, ndr)».

L'avvocato in questione avrebbe parlato in pubblico in più occasioni sia dal vivo sia via social esponendo idee contrarie al vaccino anti-covid. La linea, a livello regionale, è univoca e i guai per gli avvocati potrebbero non essere finiti qui.

LA LINEA
«Noi segnaleremo tutti i legali - ha sottolineato Francesco Noce, presidente della Federazione regionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri del Veneto - che dovessero fare diffide perché c'è una norma di legge che impone l'obbligo vaccinale e noi l'applichiamo». Di diffide, agli Ordini, ne sono arrivate parecchie da parte di operatori sanitari che hanno cercato di impedire l'invio dei dati personali in Regione (per il confronto con la lista dei vaccinati inviata dalle Ulss) o che si vogliono tutelare in vista della sospensione. «Vorrei ricordare - ha precisato Noce - che noi non decidiamo nulla. Inviamo all'interessato la sospensione fissata dall'Ulss. Gli Ordini trasmettono e basta. È l'azienda che sospende». Alcuni posti in ambito sanitario sono già saltati. A Padova, ieri, sono stati sospesi 6 dirigenti medici. Ma in generale il procedimento fatica a concludersi nonostante un decreto (poi trasformato in legge) che risale al primo aprile. «Tutti hanno l'obbligo di vaccinarsi - ha concluso Noce - soprattutto se lavorano quotidianamente in corsia. Sta diventando più sicuro andare al ristorante che in ospedale». Da venerdì 6 agosto infatti, per entrare in bar e ristoranti, sarà necessario avere il green pass. E quindi esser vaccinati (oppure avere un tampone negativo eseguito nelle 48 ore precedenti o, ancora, essere guariti dal covid). Lo stesso discorso vale per chi vuole visitare un familiare ricoverato in ospedale o in casa di riposo. Il paradosso è che la persona che entra deve seguire delle regole che in alcuni casi non vengono rispettate nemmeno da chi in ospedale ci lavora.

IL DIALOGO
A Belluno le sospensioni non sono ancora partite. L'Ulss Dolomiti, dopo sette mesi di campagna vaccinale, sta percorrendo ancora la strada del dialogo. «So per certo - ha confidato Luigi Pais dei Mori, presidente dell'Ordine delle professioni infermieristiche - che le lettere con l'invito alla vaccinazione sono partite la settimana scorsa, con il limite dei 5 giorni per la risposta (almeno per chi ritira la raccomandata). All'Ordine non è arrivato nulla». Tutto tace. «Al momento - ha detto Luca Pezzullo, presidente dell'Ordine degli psicologi del Veneto - non è arrivato niente. Siamo ancora in attesa degli elenchi ufficiali». Così anche l'Ordine dei medici di Belluno: «Ho appena verificato, nulla» ha risposto il presidente Stefano Capelli. In provincia ci sono 828 sanitari non vaccinati (il dato è stato comunicato dalla Regione una settimana fa e potrebbe essere inferiore di qualche unità): 96 medici, 32 farmacisti, 13 veterinari, 2 chimici e fisici, 192 infermieri, 8 ostetriche, 11 biologi, 60 psicologi e 100 tsrm (tecnico sanitario di radiologia medica), 47 oss, 2 aso (assistente di studio odontoiatrico), 265 altro (sono persone che i rispettivi datori di lavoro non hanno inserito nelle 3 categorie previste, ossia oss, aso e massofisioterapisti). Al momento stanno lavorando tutti e 800.
 

Ultimo aggiornamento: 11:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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