Brindisi a 2600 metri: inaugurato sulle Marmarole il bivacco Fanton

Venerdì 3 Settembre 2021 di Gianfranco Giuseppini
Il bivacco Fanton a forcella Marmarole è stato inaugurato nei giorni scorsi dal Cai di Auronzo

AURONZO - Rituale brindisi sabato scorso ai 2667 metri di quota di Forcella Marmarole, sulle Dolomiti cadorine, per l’inaugurazione ufficiale del nuovo bivacco dedicato ai sei fratelli alpinisti calaltini Fanton: Berto, Arturo, Paolo, Augusto, Luisa e Teresa.


L’INCONTRO
Una trentina di persone si è così incontrata, nonostante il meteo incerto, in vista e base per la salita del Cimon del Froppa che costituisce la vetta più alta del gruppo dolomitico con i suoi 2.932 metri. Il presidente della sezione Cai di Auronzo, Stefano Muzzi, alla presenza dei progettisti, di alcuni rappresentanti del Soccorso Alpino della Stazione di Auronzo e di altri escursionisti saliti per l’occasione, ha potuto così stappare la bottiglia che ha sancito l’apertura della nuova struttura. «Si tratta della realizzazione di un percorso nato nel 2015, un progetto, un sogno che sono diventati realtà -sottolinea Muzzi- Prima il concorso di idee, nato dalla collaborazione tra la sezione cadorina del Cai di Auronzo e la Fondazione Architettura Belluno Dolomiti, concorso vinto dallo Studio Associato Demogo di Treviso, ora la collocazione a Forcella Marmarole, in un ambiente incontaminato e di straordinaria selvaggia bellezza». Il bivacco ora è aperto, anche se, a causa delle normative anti Covid, l’accesso è da intendersi legato esclusivamente a motivi di emergenza. Per lo stesso motivo all’interno della struttura non sono state poste le coperte e i cuscini. Dice ancora Muzzi: «Invitiamo tutti gli escursionisti che d’ora in avanti visiteranno la struttura a rispettare quanto realizzato lasciando il bivacco nelle stesse condizioni in cui l’hanno trovato, ben chiuso e al riparo dagli agenti atmosferici». 


IL PRECEDENTE
L’inaugurazione è stata preceduta, venerdì sera, dalla presentazione al pubblico del progetto. Alla pre-inaugurazione, ospitata dal Kursaal di Auronzo, sono intervenuti la sindaca di Auronzo, Tatiana Pais Becher, il vicepresidente nazionale del Cai, Francesco Carrer, il presidente della Fondazione Architettura Belluno Dolomiti, Angelo Da Frè, e la presidente dell’Ordine degli architetti di Belluno, Fabiola De Battista. L’architetto Simone Gobbo, dello Studio Demogo, ha illustrato lo sviluppo e la realizzazione dell’opera mentre Massimo Casagrande, architetto e vicepresidente del Cai di Auronzo, ha illustrato il concorso e il processo di genesi. «L’aspetto del bivacco è quello di un volume sbozzato adagiato sul crinale. È un’architettura che si caratterizza fortemente per un profilo inclinato in grado di adattarsi all’orografia della Forcella Marmarole -spiega Casagrande- l’edificio ha una forte valenza anche nella spazialità interna, interamente organizzata in modo ascensionale lungo il pendio, formando in questo modo un elegante balcone puntato verso Auronzo.

L’opera ha affrontato sfide tecnologiche complesse e si propone come un progetto teso a esplorare la ricerca sui materiali in alta quota. Vuole essere, insomma, un tentativo di ripensare l’ospitalità in montagna». 

Ultimo aggiornamento: 11:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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