In bici sulla Marmolada con 35 gradi sotto zero per il progetto Unesco. E ora la Norvegia

Venerdì 4 Marzo 2022 di Federica Fant
Aron Lazzaro ed Enrico Triches sulla salita verso la Marmolada

BELLUNO - Ci hanno impiegato tredici ore da Venezia alla Marmolada in bicicletta. Con una temperatura di meno 20 gradi, percepita a meno 35, Aron Lazzaro ed Enrico Triches, nei giorni scorsi, sono stati i protagonisti della tappa zero dei gemellaggi tra siti Unesco. Il progetto si chiama Ugu: Unisci gli Unesco. «Siamo partiti alle 4.30 da Venezia, c’era freddo e umido. In 9 ore siamo arrivati al Fedaia ed era previsto freddo e vento, ma era un peccato posticipare vista la giornata di sole e quindi la buona visibilità». Iniziano così il racconto della loro impresa Aron, originario del Primiero ma bellunese di adozione (abita a Cirvoi) ed Enrico di Trichiana. «Il freddo, piuttosto notevole ha reso difficoltoso il tutto, si percepivano temperature di meno 35° - ricordano -. Ad ogni modo, non si puntava al record, ma l’obiettivo era fare la tappa 0, giocando in casa siti Unesco: Venezia e Marmolada, arrivando al tramonto. Lungo il percorso ci hanno sostenuto molti amici rifornimenti al volo, ci ha fatto piacere dal punto umano».

IL PROGETTO L’idea non era intraprendere un’impresa atletico sportiva e basta. Il progetto nasceva in sinergia con Vanessa Vaio, coordinatore nazionale di Interpret Europe e Martina Bassanello di Gusela Travel, primo Interpretive Travel Designer e tour operator, «assieme alle quali abbiamo formato il Team 205». L’idea portante «è lanciare un gemellaggio tra siti Unesco, con cui siamo già in contatto, che abbiamo chiamato Progetto Ugu Unisci gli Unesco». Tutto nasce dal bisogno di raccontare il vero spirito dei luoghi attraverso diverse prospettive ed esperienze: «Quella fisica, sportiva, e quella più introspettiva e culturale di Martina e Vanessa, con la sensibilità del viaggiatore e nei tempi del turista».

LA VERA SFIDA

Aron, che di professione è anche guida, oltre che preparatore atletico, si renderà disponibile ad accompagnare dei visitatori che decideranno di approfondire i due siti ma anche il percorso che li unisce. Le persone che vi abitano, la cultura, le tradizioni. «Si tratta di pensare un modo diverso di viaggiare – racconta Vanessa Vaio – e qui si comprende l’inclusione di Martina Bassanello, tour operator, a cui spetterà costruire un racconto di come sia possibile conoscere a fondo luoghi che richiedono i tempi del viaggiatore. Cosa di meglio dei siti Unesco? Se si pensa a Venezia e di quanto ci sia da conoscere. Pensiamo ad almeno tre modalità diverse di visitare luoghi, un viaggio che comprende sfide diverse, quella di tipo sportivo, quella fatta attraverso le persone, e quella delle relazioni che si innescano e cosi via». Il messaggio su cui si fonda il progetto suggerisce «esperienze il più olistiche possibile, in cui i luoghi non vengano consumati ma vissuti come le vivono le persone del posto. Magari non sono tutte località famose, ma sono vere, autentiche».

IL FUTURO

La prossima tappa sarà la Norvegia di Luster, della contea di Vestland dove si trova la chiesa di Urnes, un edificio antico in legno patrimonio dell’umanità Unesco. A fine marzo la seconda impresa fisica: da Luster fino alla cime più alta della Norvegia alla scoperta dei Parchi nazionali norvegesi. La titolare dell’agenzia turistica Martina Bassanello si trova li proprio in questi giorni. «L’aspetto che più interessa ai parchi norvegesi è il racconto di come sono visti e come loro si percepiscono – raccontano Vanessa e Martina -. Noi non saremo da soli, ma insieme a dei nostri corrispettivi del luogo in modo tale che ci sia un mettersi a confronto. E cosi come la Venezia - Marmolada ha coinvolto tantissimi amici, noi adesso andremo fare qualcosa con persone che non conosciamo direttamente, e con cui non abbiamo una relazione già stabilita, la cosa divertente sarà lo scoprirsi in una condizione che ci porta al di fuori del nostro mondo sicuro».

Ultimo aggiornamento: 08:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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