BELLUNO - «Neghiamo ogni addebito e ribadiamo di aver sempre operato nell’interesse dei cittadini». Siamo alle battute finale dell’inchiesta “A tutto gas”, relativa a una presunta turbativa d’asta che secondo il procuratore Paolo Luca sarebbe stata organizzata da due sindaci e un ex senatore. Proprio loro, ieri mattina, si sono sottoposti all’esame davanti a giudice e pm rispondendo a tutte le domande e ripercorrendo, tramite i documenti, tutte le fasi di questa complicata vicenda. I tre protagonisti dell’inchiesta, accusati di aver turbato la gara del gas, sono l’ex sindaco di Feltre Paolo Perenzin (avvocato Luciano Perco), il sindaco di Quero e amministratore unico di Bim infrastrutture Bruno Zanolla (avvocato Massimo Moretti), e il direttore tecnico della società, nonché ex senatore ed ex sindaco, Giovanni Piccoli (avvocati Carlo Tremolada e Mario Mazzoccoli).
FACCIA A FACCIA
Ieri mattina, di fronte al giudice delle udienze preliminari Elisabetta Scolozzi, si è celebrata la prima delle due udienze con cui si svolgerà, in rito abbreviato, il processo sulla “Gara del Gas”. Giovanni Piccoli ha chiarito e documentato di aver assunto ogni iniziativa e di aver agito nella piena convinzione della necessità di tutelare il patrimonio pubblico della Società e dei Comuni soci. Dopo essersi accorto che poteva sussistere un errore di stima del valore delle reti esistenti, pari a circa 15 milioni di euro, la società Bim, insieme ai Comuni, ha ritenuto doveroso – secondo quanto ricostruito dalla difesa - richiedere la verifica di tale valore in contraddittorio con la stazione appaltante, ossia il Comune di Belluno. Paolo Perenzin ha contestato ogni addebito, rispondendo a tutte le domande e ribadendo – come Piccoli - di aver agito nell’interesse pubblico per tutelare il Comune di Feltre e i soci in modo da evitare qualsiasi ipotesi di danno nei confronti dell’interesse pubblico. Così, quando è venuto a conoscenza del famoso disvalore si è attivato – secondo la sua versione dei fatti - per ottenere la sospensione della gara e un approfondimento della stessa al fine di evitare qualsiasi tipo di danno ai cittadini.
LA RICOSTRUZIONE
Piccoli, Perenzin e Zanolla avevano già espresso la loro posizione più volte, supportandola con numerosi documenti. Per la Procura, invece, sarebbero colpevoli e avrebbero tentato di bloccare la gara del gas in tutti i modi. Ad esempio facendo pressione sul responsabile unico del procedimento (rup), la dirigente del Comune di Belluno Maura Florida, affinché lo annullasse. Ma anche arrivando a chiedere aiuto al ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà – definito dalla Procura un “intermediario inconsapevole” – per allacciare i rapporti con Roma (tentativo poi fallito). Il giudice ha rinviato all’udienza del 16 dicembre per la discussione finale e la sentenza. Per quanto riguarda l’aggiudicazione della gara, Bim ha lasciato intendere di aver messo in conto che tra gli ultimi mesi di quest’anno e i primi del prossimo non gestirà più la rete