BELLUNO - Conto alla rovescia terminato.
LE CIFRE
Per la precisione, il numero totale degli elettori bellunesi è 82.729, divisi in questo modo: 3.003 ad Auronzo (di cui 368 Aire), 33.729 a Belluno (5.271 Aire), 4.930 a Cesiomaggiore (1.676 Aire), 5.092 a Cortina d'Ampezzo (362 Aire), 2.083 a Falcade (522 Aire), 19.779 a Feltre (3.663 Aire), 4.870 a Fonzaso (2.368 Aire), 4.090 a Lamon (1.752 Aire), 682 a Rivamonte Agordino (147 Aire), 1.966 a San Gregorio nelle Alpi (654 Aire), 1.112 a Soverzene (787 Aire), 1.393 a Tambre (278 Aire). Il capoluogo ha raccolto 10 liste (spartite tra tre coalizioni che sostengono tre diversi candidati a sindaco), 3 San Gregorio delle Alpi, 4 Cortina d'Ampezzo, 11 Feltre (tre candidati sindaci), 2 Auronzo, Falcade e Soverzene, 3 a Lamon (dove c'è il candidato sindaco più giovane della provincia con i suoi 24 anni), lista unica a Cesiomaggiore, Tambre, Fonzaso e Rivamonte (se passeranno il quorum quei 4 sindaci saranno eletti già domani, anche se lo spoglio delle schede sarà lunedì pomeriggio).
PERICOLO SCAMPATO
Come già anticipato, il rischio di un commissariamento nei piccoli comuni (quindi la maggior parte di quelli in provincia di Belluno) è in buona sostanza scongiurato. «Da tempo la problematica relativa alle elezioni in cui si presenta un solo candidato sindaco e con una sola lista aveva commentato il ministro per i rapporti con il Parlamento Federico D'Incà è stata sottolineata da molti amministratori locali, in particolare nel Bellunese. Grazie al decreto legge elezioni deliberato dal Consiglio dei ministri, abbiamo voluto risolvere la delicata questione, stabilendo il quorum al 40% dei votanti per i comuni fino a 15mila abitanti e gli elettori iscritti all'Anagrafe degli italiani residenti all'estero (Aire) che non esercitano il diritto di voto saranno scorporati e non conteranno nella determinazione del HS9quorum».
I REFERENDUM
Domani non si voterà soltanto per le Comunali. Tutti i cittadini potranno esprimersi su cinque referendum abrogativi in tema di giustizia. I quesiti referendari, promossi da Lega e radicali, sono stati dichiarati ammissibili dalla Corte costituzionale lo scorso 16 febbraio. Uno di questi mira ad abolire il decreto legislativo 235 del 2012, detto anche legge Severino. Prescrive che chi viene condannato in via definitiva a più di due anni di carcere per reati di allarme sociale, contro la pubblica amministrazione e non colposi (per i quali è comunque prevista la reclusione) diventi non più candidabile. La condanna definitiva per uno dei reati suddetti determina la decadenza del mandato. Il referendum viene indetto anche per l'abrogazione delle norme in materia di elezioni dei componenti togati del Consiglio superiore della magistratura e per quelle relative alle competenze dei membri laici nei Consigli giudiziari. Oltre naturalmente alla nota e più volte discussa separazione delle funzioni dei magistrati, con la richiesta di abrogazione di quelle norme che attualmente consentono il passaggio nella carriera dei magistrati dalle funzioni giudicanti (giudice) a quelle requirenti (pubblico ministero) e viceversa.