«Sfido la crisi e apro un secondo bar. Ristori? Mai visto un cent»

Giovedì 3 Giugno 2021 di Lauredana Marsiglia
L'inaugurazione del nuovo bar in Alpago
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ALPAGO - Passione per il mestiere, voglia di dare un punto di ritrovo ai piccoli paesi e coraggio di investire in tempi non certo buoni per i locali pubblici, reduci da una bastonata senza precedenti. Riccardo Sitran, già titolare del bar cooperativa di Tignes, denominato Barrick, ieri ha tagliato il nastro del suo secondo locale, il Bricky Bar “Angolo del vino”. Durante i mesi di chiusura, infatti, anziché arretrare, ha pensato di espandersi rilevando anche il vecchio esercizio pubblico di Garna chiuso da tempo. Dopo una robusta ristrutturazione interna, con design lineari ma audaci nei colori e arredi che fondono la tradizione con la sciccheria di salottini in velluto, ieri il taglio del nastro con una ricca festa offerta ai clienti vecchi e nuovi.
Il taglio del nastro è stato affidato al sindaco Umberto Soccal e ad Elisabetta Bortoluzzi braccio destro dell’eurodeputato Giannantonio Da Re, originaria di Tignes ma ormai di adozione belga.


Qualcuno penserà che ha potuto fare nuovi investimenti grazie ai ristori ottenuti dal Governo per la chiusura forzata del Barrick?
«Assolutamente no. Noi non abbiamo visto un soldo, perché essendo il bar di Tignes associato agli alimentari non siamo rientrati nel beneficio.

Ho fatto tutto di tasca mia. Ma credo che anche chi li ha presi non abbia incassato molto».


Come fa a mandare avanti due locali così impegnativi?
«Mi avvalgo di validi collaboratori come Ivana, Rudy e mio fratello Alberto. Siamo tutti intercambiabili in modo da poter seguire entrambi i locali dando sempre un servizio alle due comunità».


Diciamo che la chiusura legata alle regole anti-Covid non ha certo seminato ottimismo, lei invece si è mosso in direzione opposta.
«Mi è venuta l’idea verso gennaio, pensavo e speravo che si potesse concludere molto prima in realtà siamo arrivati a giugno. È stato un lavoro impegnativo, ma alla fine il fatto che l’altro bar fosse chiuso mi ha dato il tempo di concentrarmi su questo. Certo mi ci è voluto del coraggio per buttarmi in questa nuova impresa, ma alla fine ce l’abbiamo fatta. Adesso basta che ci lascino lavorare».


Lo spirito di questo nuovo locale qual è?
«Questo è più un wine bar, con cocktail, cicchetti, proposte che si differenziano da Tignes dove invece siamo più specializzati sulle birre con servizio di paninoteca. Diciamo che qui è un po’ più da degustazione: abbiamo 27 etichette di vino e cerchiamo di spingere in questa direzione. Diciamo che è un locale più di nicchia».


Che orari osserverete visto chei winebar sono solitamente serali?
«Apriremo anche alla mattina, perché riteniamo giusto dare anche un servizio al paese. Al banco ci sarà Rudy, che è qui da vent’anni, e che quindi è già conosciuto dalla gente».


Molto originali gli interni del locale, come li avete studiati?
«Ci siamo guardati un po’ in giro, poi siamo andati da un arredatore che ci ha dato belle idee. L’idea era proprio quella di fare un locale un po’ diverso dal solito. Innovativo. Speriamo possa piacere».
 

Ultimo aggiornamento: 4 Giugno, 08:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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