Dolomiti, addio ghiacciai: ridotti
del 50% e il peggio deve venire

Lunedì 6 Febbraio 2017 di Ferdinando Garavello
Il glaciologo Franco Secchieri
I ghiacciai delle Dolomiti se ne stanno andando, e noi non possiamo farci niente. Ci è solo capitata la sfortuna nera di vivere nel periodo in cui i giacimenti di neve delle montagne più belle del mondo stanno facendo le valigie: dalla Marmolada all'Antelao, passando per la Fradusta, il Pelmo e tutti i siti minori, la superficie dei ghiacciai dell'arco dolomitico si è ridotta del 50 per cento in pochi anni. Il trend è stabilito e non si fermerà di certo. Anzi, è possibile che aumenti in modo esponenziale nel futuro immediato. Un vero peccato, ma la storia ci consola: fra l'800 e il 1300 si è verificata una grande stagione calda, tanto che la coltivazione della vite è arrivata fino alla Norvegia, poi il globo è stato investito da una piccola era glaciale. Seicento anni di freddo, almeno rispetto alle medie odierne. Il termometro è tornato a salire fino al 1960, quando è scattato un nuovo impulso freddo che ha portato i ghiacciai dolomitici alla strepitosa forma che conosciamo. «Adesso però il pianeta ha la febbre - avverte il glaciologo Franco Secchieri, profondo conoscitore dei ghiacciai e grande esperto dei siti glaciogeni delle Dolomiti - e questa situazione cambia anche il volto alle montagne e ai ghiacciai»...
 
 
Ultimo aggiornamento: 15:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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