Vendeva alcolici ai ragazzini: profugo cacciato dalla comunità

Martedì 5 Febbraio 2019 di Olivia Bonetti
Vendeva alcol ai ragazzini, profugo nei guai
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Aveva messo su un business tutto suo. Ma era completamente illegale e in ogni caso lui, un ospite di una struttura di accoglienza in attesa della decisione sulla sua richiesta di asilo politico, non può lavorare. Una vicenda assurda quella venuta alla luce nei giorni scorsi a Mel. Scoperta grazie agli accertamenti di polizia locale e dei carabinieri. E in paese, in questi giorni, non si parla d’altro. Un richiedente asilo pakistano 30enne, ospite della struttura zumellese, gestita dalla cooperativa Consorzio sviluppo e innovazione di Belluno vendeva alcol ai ragazzini. Acquistava le bottiglie e anche sigarette che rivendeva rincarate a studenti delle medie . Ora perderà il diritto all’accoglienza. Ma nulla di più. Solo se fosse stato un barista sarebbe incorso nella denuncia penale e in un processo. Nel suo caso la vendita di alcolici a minori non verrà punita.
LA TECNICA
Il profugo utilizzava i soldi del cosiddetto pocket money (ovvero i due euro e 50 da utilizzare per le piccole spese, che vengono consegnati giornalmente ai richiedenti asilo, accolti nelle strutture dove hanno vitto e alloggio) per acquistare la merce al supermercato. Bottiglie di superalcolici, vino, sigarette e tutto quello che richiedeva il “baby-cliente”. Gli avventori erano dei ragazzini delle medie. Pochi, ma “facoltosi”. Il migrante-barista abusivo dopo aver acquistato la merce la rivendeva con una piccola maggiorazione ai minorenni che bevevano e fumavano. Un giro che non è mancato di finire nell’occhio dei genitori e dei vigili del paese che hanno iniziato a porre in essere serrati controlli, anche su richiesta dell’allora sindaco di Mel, Stefano Cesa. 
LA FLAGRANZA
Il traffico di alcol e sigarette però è stato stroncato e i carabinieri, nei giorni scorsi, hanno notificato al migrante la revoca dell’accoglienza. È stata decisa dalla Prefettura, che ha analizzato il caso trasmesso alla loro competenza. Il capo di gabinetto, Andrea Celsi, si limita a confermare la revoca, ma non vuole entrare nel merito della questione. Ora il pakistano avrà 10 giorni per lasciare la struttura, anche se non sarà facile per lui trovare un altro posto dove stare.
DENUNCIA IMPOSSIBILE
Nessuna conseguenza penale invece a carico del migrante per aver somministrato bevande alcoliche a minorenni. Per assurdo se avesse avuto una regolare licenza e avesse venduto alcolici non avrebbe avuto scampo: sarebbe finito a processo e avrebbe pagato con una contravvenzione. Ma essendo un venditore completamente abusivo se l’è cavata. 
I NUMERI
Non è infrequente il caso di profughi ai quali viene tolta l’accoglienza. La prefettura dal 2016 a oggi ha “cacciato” in tutto 54 richiedenti asilo, di cui 7 avviati ai Centri di espulsione. Il dato ha avuto un escalation nel 2018 con 25 casi. Nella maggior parte dei casi si tratta di persone che alzano il gomito e diventano aggressivi. Accadde così per un richiedente asilo di Gus che venne cacciato qualche tempo fa. Altri provvedimenti di revoca di accoglienza scattarono per i migranti-pusher di Feltre (che in un caso è finito al Cie) e per gravi aggressioni nelle strutture. 
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