FELTRE - Un modo differente di intendere la libertà in montagna. Se nella bella stagione viene praticata la passeggiata più o meno faticosa, conosciuta come trekking, e i più esperti si dedicano all'arrampicata, in inverno le due pratiche vengono sostituite dallo sciescursionismo e dallo scialpinismo. Due attività che negli anni trovano sempre più consenso negli appassionati di uno sci che si allontana dalle classiche comodità offerte dagli impianti di risalita. Il Cai di Feltre propone dei corsi di sciescursionismo e di scialpinismo, una tradizione che porta il primo all'edizione numero 34 e il secondo all'edizione 47. «Con il passare degli anni - spiega Alberto Zabot, istruttore nazionale di scialpinismo e direttore dell'ultimo corso di sciescursionismo - queste due pratiche trovano sempre più riscontro e i nostri corsi riescono a fornire le indicazioni per poter praticare le attività in sicurezza. Lezioni pratiche abbinate a lezioni teoriche per affrontare l'ambiente innevato in sicurezza».
SCIESCURSIONISMO
SCIALPINISMO
In questo caso l'asticella si alza e solo per parteciparvi è necessaria una buona conoscenza dello sci di discesa: «Sin dal modulo di adesione chiediamo che il candidato sappia sciare bene una rossa (livello medio di difficoltà di una pista da discesa) e che sia capace di scendere una nera, non certamente dei maestri, ma che ci sia una buona pratica. La prima uscita sarà su pista battuta dove gli iscritti verranno valutati, anche nello scialpinismo ci sono delle regole perché ne va della sicurezza del gruppo». Importanti le lezioni teoriche: «Aumentano di numero rispetto allo sciescursionismo e toccano argomenti come la sicurezza del manto nevoso, l'uso dell'ARTVa (Apparecchio di Ricerca dei Travolti in Valanga), la previsione delle valanghe e l'organizzazione della gita. Questi sono solo alcuni dei temi che vengono proposti in modo approfondito».
LE VALANGHE
Alberto Zabot spende qualche parola sull'argomento valanghe: «Parte importante nella teoria sono proprio le valanghe, in questa stagione sono state tante. Con molta neve il pericolo diminuisce, mentre quest'anno la neve è poca e il vento molto. Proprio quest'ultimo sposta i cristalli di neve e nella fase eolica li trasforma in piccole sfere che, è vero, si uniscono ma solo per piccoli punti di coesione. La struttura è quindi unita ma fragile. Se si taglia un lastrone alla base la valanga è inevitabile. Riconoscere questi lastroni non è facile. I nostri corsi oltre al divertimento mirano a fornire tutte le indicazioni possibili». Per informazioni sui corsi Cai invernali ed estivi: www.caifeltre.it.
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout