ALANO - Le avevano promesso che le avrebbero pagato, ma con i soldi si sono comprati un immobile. Due giovani trevigiani di 29 e 26 anni, referenti di una casa di soggiorno per anziani extralberghiera di Alano, si sarebbero fatti consegnare da una 74enne disabile psichica belunese, che ospitavano nella struttura, mezzo milione di euro in varie tranche. Prima una donazione di 250mila euro, con un atto giuridico stipulato davanti a un notaio, poi con operazioni in banca, che hanno insospettito i bancari e hanno fatto nascere le indagini degli inquirenti. L'operazione dei finanzieri del Nucleo di polizia economica e finanziaria di Belluno, unitamente ai carabinieri del Nucleo Investigativo, del team fasce deboli, hanno portato al decreto di sequestro preventivo dell'immobile e alla denuncia a piede libero della coppia, indagata per circonvenzione di incapace, autoriciclaggio (avevano costituito una società ad hoc per acquistare l'immobile della rsa con i soldi dell'anziana) e indebito utilizzo di carte di pagamento.
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