Affitti fantasma, controlli a tappeto nel bellunese dopo l'indagine di Venezia. Appello di Federalberghi: «La questione va affrontata a livello nazionale»

Sabato 24 Settembre 2022 di Federica Fant
Affitti fantasma controlli tappeto nel bellunese

BELLUNO - Affitti fantasma: una piaga anche nel Bellunese. Sono sempre di più infatti le seconde case offerte sui principali portali o con il passa parola. Un mare immenso in cui si nasconde anche l'irregolarità. Dopo l'operazione che ha permesso di scovare 31 strutture turistiche abusive a Venezia, interviene sul fenomeno l'assessore regionale al Turismo, Federico Caner: «È una questione da affrontare a livello nazionale. Ben vengano i controlli e, in Veneto, la normativa regionale li facilita». E il presidente di Federalberghi, Walter De Cassan chiede controlli in provincia anche in vista delle Olimpiadi.


IL CASO
A Venezia sono state individuate 31 strutture ricettive abusive per le quali sono state comminare 216mila euro di multe complessive: le verifiche su 200 strutture. E nel Bellunese il fenomeno è noto. Non ha il peso di Venezia, ma è presente. Il presidente provinciale di Federalberghi, Walter De Cassan spiega: «Non ho idea se tutti si siano regolarizzati, spesso ricevo segnalazioni e facendo ricerche online non sempre si trova il codice identificativo di una struttura. In più, c'è da dire, che i grandi portali che si occupano di intercettare la domanda e l'offerta non sempre pubblicano l'attività con l'identificativo regionale». È il codice Cir, che è obbligatorio dal 2018. «Forse è mancata la vigilanza, ma in una provincia come la nostra non credo sia macchinoso effettuare dei controlli incrociati», prosegue De Cassan. Il fenomeno degli affitti fantasma danneggia il settore alberghiero: «Lavoriamo sullo stesso mercato con regole completamente differenti aggiunge il presidente di Federalberghi -. Noi sottostiamo a mille regole e a molti obblighi (dal canone Rai ad altri enti per i diritti d autore) e invece gli affitti brevi talvolta abusivi non incorrono nemmeno in questo maglie».


«CONTROLLATE»
«La situazione non è ancora compromessa - dice con fiducia De Cassan - Non sono tantissimi come a Venezia. È opportuno che i controlli ci siano, anche in vista delle Olimpiadi.

Per il conteggio delle strutture sono rimasti fuori, ma potranno risultare utili, certo bisognerà che tutti siano regolari. Chiediamo solo che debbano sottostare alle stesse regole». E l'assessore regionale al Turismo, Federico Caner, commentando l'operazione avviata che ha permesso di scovare 31 strutture turistiche abusive a Venezia, sottolinea: «Ben vengano i controlli, fondamentali per salvaguardare tutte le categorie del turismo che quotidianamente rispettano le regole. È solo grazie alla legge regionale sugli affitti turistici se oggi ci sono i controlli ed emerge un mercato parallelo che non fa bene al nostro turismo e alla promozione del Veneto. Coloro che alimentano questo genere di attività non solo creano un danno di immagine, ma rischiano di macchiare una delle nostre eccellenze, la ricettività che si pone come uno degli elementi distintivi della nostra offerta turistica. Tutto ciò fa solo del male al nostro mercato e va condannato senza se e senza ma».


LE LEGGI
«La legge regionale del Veneto, tra le prime in Italia - spiega Caner - già nel 2019, nell'ambito della sua competenza in materia di turismo, ha facilitato i controlli comunali sulle locazioni abusive, prevedendo l'obbligo per i locatori di esporre, anche sui siti di prenotazione ricettiva, il codice identificativo assegnato dalla Regione. Unico deterrente per chi affitta sui principali e più noti siti di destinazione e di booking online. Una proposta normativa di imporre limiti al numero di alloggi affittabili ed al periodo massimo delle locazioni, in quanto materia di diritto privato, riguarda solo la legislazione nazionale, tant'è che sono anni che chiediamo una revisione della normativa statale per salvaguardare chi onestamente vive di turismo e paga le tasse».

 

Ultimo aggiornamento: 12:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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