Aumenta la bolletta dell'acqua: i venti milioni del Pnrr per l'acquedotto non bastano

Giovedì 19 Gennaio 2023 di Federica Fant
Lavori all'acquedotto in centro a Belluno

BELLUNOGli acquedotti perdono, gli investimenti sono tanti. Ma non bastano. Il consiglio di amministrazione di Bim Gsp ha fatto capire che le tariffe, nei prossimi 4-5 anni, aumenteranno gradualmente per arrivare ad un più 20% rispetto a quelle del 2016. I sindaci sono stati avvisati nelle ultime assemblee.

IL PNRR A spiegare bene la questione ci ha pensato Attilio Sommavilla, presidente del Bim Gsp nell’incontro con la stampa che c’è stato ieri in sede. Ha sottolineato – nella premessa - come essere riusciti «ad aver presentato un progetto che è arrivato primo a livello nazionale per i fondi Pnrr (e non basteranno i soli 26 milioni a risolvere tutti i problemi degli acquedotti) è un volano strepitoso perché si affronti in modo forte il problema delle perdite». Ma soprattutto essere riusciti a primeggiare a livello nazionale «è motivo di orgoglio e fa capire ai sindaci di questa società che questa società è profondamente cambiata e sta ancora cambiando rispetto a qualche anno fa». «Questa società - ripete Sommavilla - sta diventando uno strumento importante per realizzare opere, deve essere implementata sia dal punto di vista delle risorse umane e anche sia dal punto di vista delle risorse finanziarie, perché io ho ribadito più volte che la realizzazione delle opere previste comporterà la necessità un intervento ulteriore dei comuni soci a sostegno del capitale della società, perché non è pensabile che tutte le opere che andremo a realizzare saranno finanziate esclusivamente con mutui, altrimenti rischiamo di trovarci ad una situazione analoga a qualche anno fa». Per chiarire ancor meglio il concetto il presidente di Bim Gsp aggiunge: «Essendo indietro di tanti anni su questi investimenti e dovendone farne tanti bisogna anche reperire risorse che vadano oltre alla tariffa. Una società normale che gestisce un sistema acquedottistico che è a posto usa la tariffa per fare la manutenzione e i nuovi investimenti, ma quando il livello di investimenti è enorme perché è una vita che non se ne fanno (di strutturali) è evidente che il livello, la somma è talmente grande, che la tariffa non è più in grado di supportarla».

I TECNICI A dar man forte a Sommavilla anche il direttore del Consiglio di Bacino, ingegnere Giuseppe Romanello: «Nel 2016 la società faceva 4 milioni all’anno di investimenti, nel 2021-22 ne faceva 10 – 15 milioni, e adesso sono previsti per i prossimi anni 20 nel 2023 e 40 milioni, compreso il Pnrr nel 2024 e 2025. Arriviamo sostanzialmente a 100 milioni in tre anni». Il direttore generale Bim Gsp, ingegnere Marco Bacchin ha portato l’esempio concreto di ciò che sarebbe auspicabile mutasse nelle tariffe. «Noi siamo a 50 euro ad abitante come tariffa, il livello ottimale dovrebbe essere sui 100 ad abitante all’anno». E come potrebbero trovare le risorse i sindaci? Due gli input suggeriti: attraverso i Fondi di confine e poi i Fondi derivanti dalla vendita di gas, «dove ragionevolmente andremo a presentare un progetto di fusione nei prossimi mesi», evidenzia Attilio Sommavilla. D’altra parte solo così si può garantire un piano serio di investimenti. Nei prossimi tre anni è prevista una forte crescita degli investimenti: 63,6 milioni di euro è il valore delle opere da realizzare per proseguire nella direzione del miglioramento del sistema idrico provinciale e nelle azioni di contrasto ai cambiamenti climatici. Stabile il totale dei ricavi nel triennio, a 93 milioni di euro – circa 31 milioni all’anno - e i costi, a 78 milioni (circa 26 milioni all’anno).

Ultimo aggiornamento: 16:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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