Addio all'Acc: Walton Group acquista le linee produttive e le trasferità in Bangladesh

Sabato 2 Aprile 2022 di Eleonora Scarton
Golam Murshed
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BORGO VALBELLUNA - Linee, prodotti e marchi di Acc prendono la strada per il Bangladesh. Nei giorni scorsi, il Ministero dello Sviluppo Economico ha aggiudicato la gara internazionale per la cessione delle linee produttive di Acc (non comprese nell’offerta di Sest) a Walton Group, produttore di elettrodomestici con sede in Bangladesh, che si avvia a un fatturato di 1 miliardo di dollari e a un organico di 30mila dipendenti. Ieri, in municipio a Mel, è stato sottoscritto il contratto di cessione tra il proprietario dell’azienda bengalese Golam Murshed e il commissario straordinario di Acc Maurizio Castro. Le parti non hanno voluto ufficializzare l’entità economica, ma da quanto si apprende la Walton Group avrebbe pagato oltre 5 milioni di euro.


Il commissario Castro spiega: «Si è proceduto alla vendita di tutte le linee produttive, sia per la produzione del K tradizionale che del nuovo K a velocità variabile, ma anche dei brevetti e dei marchi. Vuol dire che la produzione industriale storica del compressore zumellese continuerà ad esistere anche se, purtroppo, in Bangladesh, e non più qui in Italia». La nuova azienda metterà anche in funzione quindi la nuova linea K a velocità variabile che Wanbao Acc aveva acquistato ma che non è mai stata portata a casa in quanto non c’era liquidità in cassa. Un prodotto che desta grande interesse nei mercati internazionali. Altra cosa importante è che 30/40 operai di Acc lavoreranno a tempo pieno fino alla fine dell’anno, per smantellare le linee di Mel e poi rimontarle in Bangladesh; un lavoro impegnativo che richiederà l’impiego di 300 container.

Inoltre faranno formazione agli operai del posto per l’utilizzo delle linee stesse». 


«I soldi derivanti dalla vendita serviranno per pagare tutti i debiti che abbiamo ancora con i lavoratori (circa 2 milioni di euro) – prosegue Castro -, ma anche tutti i fornitori. Una cosa che per noi era importantissima in quanto non volevamo lasciare nessun debito da questo unto di vista». 
Anche le tempistiche sono ben segnate. Martedì in Regione Veneto, salvo imprevisti dell’ultimo minuto, sarà sottoscritto l’accordo tra Acc e Sest per la vendita del ramo d’azienda. La volontà di Sest di prendere possesso degli spazi il prima possibile è ben chiara. Proprio per questo «entro fine aprile dovremmo svuotare l’area statori, entro fine settembre l’area alberi e corpi ed entro la fine dell’anno l’area presse e montaggio. La Sest potrà quindi già dai primi di maggio iniziare a prendere possesso dei primi spazi» spiega Castro.
«La vendita sancisce in maniera definitiva il fallimento della politica industriale nel settore della componentistica del bianco un tempo fiore all’occhiello della nostra industria manifatturiera - chiosa con amarezza Stefano Bona, segretario Fiom-Cgil -. L’aver abbandonato da parte delle istituzioni i progetti di politica industriale di rilancio delle nostre eccellenze segna il confine della loro incapacità di strategia di politica industriale. Ci lascia poi delusi e amareggiati considerare che le macchine, che hanno visto passare tanti operai e le loro battaglie, vedranno ora usate da altri lavoratori che sul fronte delle tutele sindacali devono ancora vedersi riconosciuti diritti e tutele minime, basti pensare che la retribuzione media di un lavoratore in Bangladesh non supera i 120 euro mensili».


Hanno fatto riflettere le assenze del ministro Federico D’Incà, che ha inviato solo una lettera, dell’assessore regionale Elena Donazzan, che ha inviato due consiglieri regionali del bellunese Puppato e Cestaro in rappresentanza, e del presidente della Provincia Roberto Padrin. 
Il fatto che una realtà industriale bengalese fosse interessata ai prodotti di Acc lo avevamo anticipato tempo fa nelle nostre pagine, ed ora si comprende come tale interesse si sia concretizzato. Ieri a Mel era presente Golam Murshed, trentenne proprietario della Walton Group il quale ha sottolineato: «Questa non è la fine, ma il rilancio dei marchi e dei prodotti di Acc. Questa operazione va letta positivamente: sono due famiglie che iniziano un nuovo percorso insieme. Vi garantiamo che cercheremo di sviluppare i prodotti che ci avete dato. Vogliamo rafforzare la nostra presenza a livello globale e qui abbiamo trovato le competenze di cui avevamo bisogno».
 

Ultimo aggiornamento: 16:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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