BELLUNO - «Credo che ci sarà lavoro per le persone che avranno voglia di mettersi in gioco. Noi siamo a disposizione». Confindustria Belluno-Dolomiti ribadisce il suo impegno ad aiutare le persone che potrebbero essere lasciate a casa da un momento all'altro. Si parla di 150 esuberi per Acc e 118 per Safilo.
LA MANO TESA
«Abbiamo 4-5 aziende che ci chiedono disponibilità fa sapere Berton se ci viene data la lista con i nomi delle persone lasciate a casa, noi daremo la lista delle aziende in cui fare colloqui. Non ci sono dubbi su questo. Le aziende stanno cercando disperatamente personale». Sono tutte realtà del territorio, sparse per l'intera provincia, da Ponte nelle Alpi, a Sedico, al Basso Feltrino. Si spazia dal settore dell'occhialeria a quello metalmeccanico. Ma occorre flessibilità da parte del lavoratore: «È chiaro che se uno vive a Mel continua la numero uno degli industriali bellunesi e vuole trovare lavoro lì non ci riesce. Dev'esserci disponibilità anche da parte di chi si deve inserire in un contesto lavorativo diverso. Noi siamo disponibili anche nei confronti del sindacato per collaborare e venire incontro a questi lavoratori».
IL FRONTE SAFILO
Per quanto riguarda Safilo, la trattativa è ancora aperta. Ci saranno ulteriori incontri tra le organizzazioni sindacali e la proprietà per cercare di far fronte agli annunciati 118 esuberi che scatteranno dal prossimo primo aprile. Confindustria aggiunge che il ragionamento vale per Acc come per Safilo e in generale per i lavoratori che rischiano di rimanere a casa. «Per tutti coloro che si trovano in difficoltà precisa Lorraine Berton noi abbiamo aziende bellunesi che ci chiamano perché non trovano personale sul territorio, nemmeno tramite le agenzie. Siamo disponibili a fare da collegamento tra una realtà e l'altra». La partita è ancora da giocare su molti fronti. Tuttavia, occorre muoversi il prima possibile per non trovarsi con l'acqua alla gola. Questa, al momento, è la priorità. Però bisogna accordarsi su un punto: dal fatto che vi siano una domanda e un'offerta e che queste possano trovarsi non ne consegue che tutti i lavoratori in esubero troveranno lavoro. Ci saranno dei colloqui e poi delle selezioni. Il contratto sarà a tempo determinato o indeterminato? Di sicuro le aziende faranno un periodo di prova al termine del quale decideranno se prorogarlo o meno. È la normalità. L'aspetto importante è che in questo momento tante aziende stanno cercando personale. Sarà un lavoro diverso? Servirà un periodo di formazione? Chi vorrà mettersi in gioco potrà farlo. «Speriamo conclude Berton che trovino anche nel cambiamento un motivo di crescita personale. La fatica di uscire da un'azienda la capiamo, ma è questione di volontà».