Crisi Acc, operai "chiusi" in municipio da una settimana

Venerdì 12 Marzo 2021 di Eleonora Scarton
Gli operai Acc da una settimana stanno occupando a turno il municipio di Mel

BORGO VALBELLUNA - C’è tanta stanchezza tra gli oltre 300 lavoratori dell’Acc di Mel, ma anche tanta forza per continuare a lottare e difendere uno stabilimento ricco di commesse ma ormai senza liquidità. In queste settimane stanno cercando di buttare il cuore oltre l’ostacolo e andare avanti. E lo dimostra il fatto che stanno andando a lavorare tutti i giorni nonostante non sappiano neppure se alla fine del mese avranno uno stipendio. Al momento le casse sono vuote e si riempiranno solo se il ministero romperà questo “silenzio assordante”, come qualcuno lo ha definito, e dirà quale sono le sue intenzioni sul futuro dell’azienda zumellese. 
LA LUNGA BATTAGLIA 
Per far fronte a questo silenzio, i sindacati hanno messo in atto una serie di iniziative per accendere i fari sulla situazione. Hanno indetto scioperi, hanno bloccato strade e da una settimana stanno occupando il municipio di Borgo Valbelluna. 
«Siamo agguerriti perché risposte non ce ne sono – racconta Massimo Busetti, al suo turno di presidio -. Abbiamo iniziato questa occupazione ormai sei giorni fa con la speranza che ciò smuovesse qualcosa. O qualcuno. Siamo qui, con i sacchi a pelo, con l’obiettivo di tenere alta l’attenzione sulla nostra vicenda». 
MARZO SENZA BUSTA PAGA
Ma qual è l’aria che si respira nello stabilimento? 
«C’è tanta stanchezza tra i lavoratori, però si va avanti. Continuano a lavorare a pieno regime - prosegue Busetti -. La scorsa settimana abbiamo finito sette sabati di straordinari lavorati. La volontà di andare avanti c’è, quindi, ma la stanchezza è davvero tanta». E poi c’è il nodo stipendi. In cassa non ci sono i soldi per gli stipendi di marzo. «È vero. I lavoratori vanno a lavorare, ma non sanno se lo fanno gratis o per soldi. Però c’è la volontà di andare avanti comunque a dimostrazione di quanto i lavoratori siano attaccati allo stabilimento e vogliano che sopravviva. Quando sono andati via i cinesi, per circa due settimane, siamo stati noi lavoratori a far andare avanti la baracca perché non c’era più nessuno a gestire la fabbrica. Credo questo dica molto». 
I SACRIFICI DEL 2013
Cosa vi aspettate? «Ci attendiamo che entro questo fine settimana qualcuno ci dia una risposta o che ci sia una convocazione al Mise. Ero presente all’incontro con i parlamentari sabato sera. Personalmente gli ho detto che non possiamo ritrovarci come nel 2013, quando lavoravamo con un terzo dello stipendio perché si verificherebbe un disastro sociale». 
Insieme a Massimo c’è anche Tiziano Francescon a fare il “turno del pomeriggio” in municipio. Tiziano lavora all’interno dello stabilimento da quasi 27 anni. «Le sensazioni sono di stanchezza, perché ormai è tanto tempo che andiamo avanti così. Abbiamo passato tante, tantissime crisi. Ma proprio perché abbiamo attraversato tante difficoltà, uscendone in qualche modo sempre, abbiamo la speranza che anche questa volta si risolva. Dobbiamo essere positivi e sperare in una risoluzione, altrimenti siamo morti». 
C’è fiducia quindi che ci sarà un lieto fine? «La caduta del governo ci ha sicuramente penalizzati. Se il governo fosse rimasto in carica credo non saremo a questo punto. Ma si, siamo fiduciosi». 
FAMIGLIE IN DIFFICOLTÀ
La preoccupazione è sociale. «All’interno dello stabilimento ci sono alcuni nuclei famigliari che non possono permettersi di perdere il lavoro. E poi ci sono tante persone di mezza età (dai 45 ai 60 anni), come me, che se dovessero perdere il lavoro difficilmente troveranno una nuova collocazione all’interno di altre realtà del territorio». 
Anche le organizzazioni sindacali sono in attesa di notizie. Sperano che delle risposte arrivino entro il fine settimana. Per l’Acc che non ha più soldi in cassa per pagare i propri lavoratori ma anche per i compagni della ex Embraco (Torino) che in questi giorni hanno ricevuto le lettere di licenziamento. I sindacati non si sbilanciano ma se entro il fine settimana non si avranno delle notizie, da lunedì si lavorerà per alzare l’asticella. Nuove iniziative potrebbero essere messe in cantiere.
 

Ultimo aggiornamento: 08:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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