Acc "scompare" dalla convocazioni del Mise: riunione urgente del Consiglio di sorveglianza

Mercoledì 11 Agosto 2021
L'industria Acc che produce compressori per la refrigerazione domestica

BORGO VALBELLUNA - Il caso Acc rischia di scoppiare tra le mani della Regione Veneto, proprio dopo che il dossier, ormai impolverato, sta nelle mani del fidato ministro leghista, Giancarlo Giorgetti. Basta scorrere il sito Ministero dello Sviluppo economico per scoprire che tra le convocazioni urgenti dei tavoli di crisi non figura quello di Acc di Mel. Ci sta invece quello della vicina Ideal Stardard di Trichiana dove tira aria di delocalizzazione. Tra qui e lì sono in gioco oltre 700 posti di lavoro, che mettono a rischio la tenuta sociale dell’area. 
Non a caso il sindaco di Borgo Valbelluna, Stefano Cesa, e l’assessore regionale al Lavoro, Elena Donazzan, hanno convocato per oggi alle 11 il Consiglio socio-istituzionale di Acc, ovvero quell’organismo che vigila sulle fasi di una crisi che sembra destinata non chiudersi mai. Sul tavolo ci sarà soprattutto la scadenza del 13 agosto, termine entro il quale la Commissione europea dovrà autorizzare o meno, dopo un primo rinvio dovuto alla richiesta di chiarimenti, l’attivazione della legge Prodi-bis che consentirebbe di sbloccare gli aiuti di Stato per l’azienda in amministrazione straordinaria e quindi sotto diretta dipendenza del Ministero dello Sviluppo economico. La prima richiesta risale ad un anno fa.
I soldi, a Mel, sono finiti da un pezzo, tanto che produzione e stipendi sono stati tagliati. Si spera in un assenso, ma vista la posizione dell’altra volta che riteneva quasi inutile tenere aperto il sito di Mel, la Commissione Ue potrebbe chiedere altri approfondimenti, prendendosi altri 60 giorni di tempo, o addirittura aprire un’indagine formale che richiederebbe ben 18 mesi.
Anche la strada alternativa di finanziamento, attraverso l’articolo 37 del Decreto Sostegni, è nelle mani autorizzative dell’Europa e anche in questo caso il responso è atteso a giorni. 
Nel frattempo è partita la gara internazionale per la vendita di Acc. Tra gli interessati ci sarebbe anche il colosso nipponico Nidec verso il quale la Commissione Europea ha avuto un atteggiamento di maggiore apertura, autorizzando il colosso ad acquisire l’austriaca Secop in barba ai vincoli di concentrazione. Evidentemente, si mormora tra gli ambienti bene informati, il Governo austriaco conta più di quello nostrano. 
La sensazione, a Mel, è quella di essere stati abbandonati. Il caso Acc è diventato scomodo. Anche nei rapporti tra Venezia e Roma, con uno scontro diretto in casa leghista. Ed è proprio su questo terreno che i sindacati vogliono stanare il governatore Luca Zaia.
«Ora basta - afferma Stefano Bona della Fiom-Cigl -. Chiediamo alla politica veneta e bellunese di schierarsi una volta per tutte, senza se e senza ma, al nostro fianco nella battaglia per salvare la nostra Acc, patrimonio industriale ancora vivo, emblema del territorio e giova sempre ricordarlo a tutti noi elemento determinante nel passato, per affrancare le nostre genti da povertà ed emigrazione e nel contempo salvare anche una dignità comunitaria troppo spesso oltraggiata e vilipesa».
 

Ultimo aggiornamento: 08:39 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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