Crisi Acc, il commissario Castro: «Il Governo non la farà morire, soldi entro fine maggio»

Sabato 24 Aprile 2021 di Lauredana Marsiglia
Ieri il vertice con il Ministero per il futuro di Acc e del progetto Itacomp

BORGO VALBELLUNA - Tre ore mezzo di serrato confronto, anche con toni accesi da parte dei sindacati stanchi di sentire sempre i soliti “faremo”, “a breve”, “prestissimo”, senza però avere mai date su quando arriveranno i soldi per Acc e su quando sarà avviato il progetto di salvataggio Italcomp che includerà anche l’ex Embraco di Riva di Chieri (Torino) in un grande polo italiano del freddo. 

L’ULTIMATUM DI CASTRO
Il commissario straordinario Maurizio Castro ha ribadito che, se non arriverà liquidità, i primi di giugno sarà costretto a dismettere il sito zumellese lasciando a casa 315 persone e gettando al vento una dimensione industriale a servizio di uno dei comparti più floridi in questo momento. L’elettrodomestico, infatti, non conosce crisi. Anzi.
L’incontro si è svolto in videoconferenza con il viceministro Alessandra Todde che già nel precedente Governo aveva seguito la partita Acc. Una sessantina i partecipanti, del Veneto e del Piemonte perché il destino delle due realtà industriali è nel solco unico di Italcomp. Anzi, è la fallita ex Embraco ad essere ormai appesa alle sorti di Acc.

GLI IMPEGNI DEL GOVERNO
Questi sinteticamente gli impegni presi dal Ministero: impegno a trovare liquidità per Acc attraverso emendamento del ministro Giorgetti sull’articolo 37 del decreto legge Sostegni che preveda immediata anticipabilità dei finanziamenti da parte del Mise; impegno del Governo affinché i fondi entrino nelle casse Acc entro il 31 maggio; impegno del Governo a prolungare la Cigs i lavoratori Embraco; conferma della volontà di realizzare il progetto Italcomp come polo italiano del compressore e del motore per elettrodomestico e sarà indifferente la forma societaria della nuova società (NewCo). Si cercherà prima in ambiente privato, ma non si esclude l’ingresso dello Stato. I tempi? Non c’è una data certa. Trovare investitori non sarà facile. Si attende intanto che quanto uscito ieri sia messo a verbale, documento che potrebbe essere usato come garanzia con le banche.

DIALOGO CON LE BANCHE
«Il progetto Italcomp - ha dichiarato la Todde al termine dell’incontro - non è nato da fantasiose ricostruzioni, ma da una vera credibilità del piano. Il progetto per stare in piedi prevede l’ingresso di un privato. Ora bisogna solo capire, con tutte le parti coinvolte, in che modo e con che forza. Questo progetto ha avuto un supporto Istituzionale enorme - lavorando a stretto contatto con le Regioni, con il commissario Castro, con il Ministero del Lavoro - e la volontà da parte mia e del Mise di trovare soluzioni concrete è reale».
Poi il passaggio su Acc: «Il Governo - ha proseguito il viceministro - non ha intenzione di far morire Acc e vogliamo lavorare per dare luce al progetto in modo che possa essere sostenuto. Ho ripreso personalmente le interlocuzioni con chi può garantire la liquidità necessaria per supportare Acc e confermo che, sia io sia il ministro Giorgetti, stiamo mettendo in campo tutte le nostre forze per tutelare i lavoratori e l’azienda in questa sfida».
SCONGIURARE LA CHIUSURA
«La viceministro ha confermato l’impegno e la volontà governativa di sostenere la costituzione del progetto Italcomp - ha commentato l’assessore regionale al lavoro, Elena Donazzan -. Per quanto concerne Acc, tutte le parti hanno manifestato l’urgenza di garantire risorse finanziarie per mantenere attive le produzioni e consentire a sito zumellese di consolidare la propria capacità competitiva nei mercati nazionali e internazionali. La tabella di marcia dei lavori è dettata dalle tempistiche indicate dal commissario straordinario Castro – ha sottolineato Donazzan – e le risorse per scongiurare la chiusura debbono essere disponibili entro pochi giorni. Il Ministero, quindi, è chiamato a operare in stretto contatto con la propria amministrazione straordinaria al fine di rispettare la suddetta scadenza. Ho chiesto, infine al Ministero – ha concluso l’assessore – di richiamare gli istituti di credito a un’azione di sostegno effettivo a progetti di sviluppo del manifatturiero italiano e quindi dell’economia reale».
 

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