Acc senza liquidità, il "salvagente" nel decreto Sostegni

Sabato 20 Marzo 2021 di Lauredana Marsiglia
Da oltre un anno i dipendenti Acc si battono per difendere occupazione e un valore industriale importante

BORGO VALBELLUNA - La possibilità di garantire un prestito ad Acc all’interno del Decreto Sostegni era stata ventilata due giorni fa dal ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, e ieri l’ipotesi è diventata realtà, annunciata dal ministro Federico D’Incà che in quest’anno di tribolazioni per lo storico stabilimento che produce compressori per la refrigerazione domestica impiegando oltre 300 operai, ha seguito costantemente il caso.
Il provvedimento va a superare così la rigidità della Commissione europea, che non sblocca gli aiuti di stato, e delle banche decide a concedere prestiti solo di fronte all’avvio del progetto Italcomp, ovvero la fusione di Acc con ex Embraco di Riva di Chieri (To) dentro ad una scatola societaria a prevalente capitale pubblico. 
PRESTITO DIRETTO
«Grazie a questo provvedimento, lo stabilimento Acc di Mel può continuare a guardare al futuro e proseguire nel proprio percorso verso la nascita di Italcomp - afferma D’Incà -. È infatti prevista un’ulteriore modalità operativa di finanziamento basata sulla diretta concessione di prestiti alle aziende con 250 o più dipendenti e un fatturato superiore a 50 milioni di euro o un bilancio superiore ai 43 milioni. Sarà quindi creato un fondo che, in connessione con l’attuale situazione di emergenza legata al Covid, assicura alle imprese una continuità operativa grazie alla concessione di prestiti. Si tratta di finanziamenti agevolati, rimborsabili entro 5 anni. In particolare, il fondo può concedere finanziamenti anche alle imprese in amministrazione straordinaria, come nel caso di Acc: l’aiuto serve ad assicurare la concessione di prestito diretto alla gestione corrente, alla riattivazione e al completamento di impianti, immobili e attrezzature ma anche per le altre misure indicate nel programma presentato».
«RISPOSTA IMPORTANTE»
Il Decreto è stato varato ieri sera dal Consiglio dei Ministri illustrato con una conferenza stampa del premier Mario Draghi.
«Questa norma – prosegue D’Incà – permette quindi di superare il momento di difficoltà attraversato dall’azienda e si propone come alternativa al sistema bancario. Mi ritengo molto soddisfatto per questo risultato che rappresenta un’importante risposta da parte del Governo allo stabilimento di Mel. In queste settimane mi sono costantemente interfacciato con il ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti e con il ministro dell’Economia Daniele Franco che ringrazio per l’attenzione e l’intenso lavoro svolto. Sono rimasto in contatto costante anche con il commissario Maurizio Castro, con gli amministratori del territorio, oltre all’unità di crisi del Mise e la Sottosegretaria Alessandra Todde, da sempre attiva nella nascita del progetto Italcomp».
VICINO AI DIPENDENTI
«Si tratta di un progetto su cui il Governo, così come il precedente Esecutivo, crede fortemente e su cui non ha mai smesso di porre l’attenzione. Vorrei esprimere la mia vicinanza ai dipendenti e il mio personale ringraziamento per la loro continua dedizione nei confronti dello stabilimento: un insieme di professionalità e di competenze che meritano di essere valorizzate nell’intero progetto legato al polo del compressore» conclude D’Incà.
 

Ultimo aggiornamento: 10:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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