Crisi Acc, 300 dipendenti tornano a sperare. I sindacati: «Ci sono i fondi per ripartire, ma vanno sbloccati»

Domenica 12 Settembre 2021 di Andrea Zambenedetti
La sede Acc

BORGO VALBELLUNA - «Il Mise aspetta con ansia che il commissario straordinario (Maurizio Castro ndr) dia seguito alle norme emanate» ha detto la scorsa settimana dal ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, una frase che tratteggia lo scoglio su cui è incagliata l'ultima scialuppa di salvataggio del (ex) colosso dei compressori Acc. Il riferimento è alla finestra aperta dall'articolo 37 del decreto Sostegno: una scatola con 200 milioni di euro, (poi portati a 400) destinata alle grandi aziende andate in crisi a causa del Covid. Una misura individuata proprio per permettere allo stabilimento di Borgo Valbelluna di fare gli investimenti necessari per ripartire.

COSA DICE IL CALENDARIO
Domani al Mise è previsto un incontro: si tratta del secondo dopo quello del 23 aprile che aveva decretato il funerale di Italcomp (il matrimonio con Embraco presentato in prefettura a Torino e a Belluno con capitale a prevalenza pubblico). Una giornata decisiva, si potrebbe sintetizzare, se non fosse che la storia recente di Acc di giornate decisive ne ha vissute almeno una decina. Tutte sono terminate con dei rinvii che hanno tenuto accesa la speranza di salvare i 300 posti di lavoro. Il passare del tempo ha però complicato le cose tanto che oggi i numeri che trapelano chiariscono in modo granitico la gravità della situazione. La perizia con cui si è dato il via alla ricerca di qualcuno interessato ad Acc stima in 8milioni e 480mila euro il valore dell'azienda. I debiti prededucibili privilegiati (quelli accumulati da quando i cinesi di Wanbao hanno lasciato Mel, per intenderci) oggi hanno superato quella soglia. Alla manifestazione di pubblico interesse (la chiusura della gara è prevista per il 5 ottobre) si sono fatti vivi in due. Uno è Nidec che si è esposto pubblicamente rivelando l'interesse per l'azienda di Mel. Ma, e questa è novità di queste ore, c'è anche un secondo investitore di livello europeo che ha puntato gli occhi su Acc che nel cassetto ha comunque contratti per produrre i compressori a Electrolux e Bosh, oltre al progetto del nuovo compressore variabile: un apparecchio che promette di essere la svolta nel mondo dei frigoriferi di casa.

LA DIFFICOLTÀ
Tutto ruota, dicevamo, attorno all'articolo 37, una norma creata proprio per agevolare il salvataggio di Acc, come chiesto dal commissario Castro e dal comitato di garanzia di Acc, in cui siedono le rappresentanze territoriali e i sindacati. Una norma che richiede però la certificazione della possibilità di rimborsare la prima rata entro un anno. Un requisito molto diverso da quello in cui si sarebbe imbattuta l'azienda nel caso di accesso alla legge fallimentare (Prodi bis). Un altro dei vicoli ciechi in cui si è incastrata Acc, visto che nessuna banca ha dato la disponibilità al prestito e l'Europa non ha acconsentito all'intervento pubblico. A questo punto la strada stretta dell'articolo 37 è l'unica rimasta se si esclude la possibilità di una capitalizzazione pubblica. Il ministro Giorgetti del resto era stato chiaro nell'indicare il metodo Corneliani come via d'uscita.

L'ULTIMO CAPITOLO
Ieri però a scendere in campo è stata anche la Regione con l'assessore Elena Donazzan che ha messo in fila alcune considerazioni che vanno al nocciolo della questione: «Rimane fioca la luce in fondo al tunnel: per questo la nostra preoccupazione è fortissima. Le nostre valutazioni sugli strumenti che il Governo ha approntato per le aziende in crisi, infatti, non sono utili per Acc e, purtroppo, le prime verifiche fatte dallo stesso Ministero dello Sviluppo Economico confermano questa nostra preoccupazione. A mio giudizio l'azienda avrebbe dovuto essere destinataria di risorse finanziarie a seguito di autorizzazione da parte della Commissione Europea agli aiuti di Stato. La richiesta del Governo è stata fatta oltre un anno fa ed è oggetto ancora oggi di imbarazzanti e continui rinvii a ulteriori delucidazioni, che ho tutte lette e che trovo pretestuose e, a tratti, offensive per la dignità dello Stato Italiano. Mi aspetto che lunedì (domani per chi legge ndr) il Governo dia ad Acc una soluzione concreta e definitiva».
 

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