Acc al capolinea: chiude la seconda asta e lunedì al Mise si giocherà a carte scoperte

Sabato 20 Novembre 2021 di Lauredana Marsiglia
Alcuni dipendenti Acc

BORGO VALBELLUNA - «Non sottovalutare la mia voglia di lottare. Chi non lotta ha già comunque perso». La voce potente di Fiorella Mannoia accompagna un filmato che riassume proprio l’eroica lotta dei 300 dipendenti Acc per impedirne la chiusura dello storico stabilimento di Villa di Villa finito nuovamente in difficoltà dopo pochi anni di gestione del gruppo cinese Wanbao. Doveva essere un rilancio in salsa mandarina dopo il maxifallimento di Acc Compressors (450 milioni di buco e nessun responsabile), invece è stato l’ennesimo tonfo che ha portato poi ad un nuovo commissariamento straordinario finalizzato al rilancio. Ma a quasi due anni di distanza e un immane lavoro per riportare sul mercato lo stabilimento che produce compressori per la refrigerazione domestica, lo Stato non ha mai fatto arrivare i fondi necessari per superare le inevitabili difficoltà di cassa, affossando di fatto lo sforzo di riposizionamento, lasciando soli commissario e dipendenti. Proprio oggi scadrà la seconda asta internazionale finalizzata a trovare potenziali acquirenti. La prima era andata deserta dopo una prima manifestazione di interesse del gruppo nipponico Nidec e la tedesca Secop. Lunedì si sarà quale destino è riservato ad Acc, quando il notaio comunicherà l’esito della gara. Nello stesso giorno ci sarà l’atteso incontro al Ministero dello Sviluppo economico, finalmente in presenza come richiesto dai sindacati territoriali.


Cosa succederà? Se saranno arrivate dichiarazioni d’interesse lo stabilimento sarà tenuto automaticamente tenuti in vita almeno fino al 31 dicembre per cercare la conversione da interesse a offerta vincolante. Poi servirà un altro mese per il vero e proprio “closing”, ovvero la chiusura della procedura di vendita dentro al quale ci sarà anche, per esempio, l’accordo sindacale che regola la continuità occupazionale.Se invece non saranno arrivate manifestazioni di interesse, sarà si innescherà un nuovo probabile braccio per dare al commissario straordinario, Maurizio Castro, un possibile mandato per una trattativa privata che durerà fino alla scadenza naturale del commissariamento, ovvero il 16 marzo prossimo. La linea del ministro Giancarlo Giorgetti è sempre stata chiara: senza privati non si va da nessuna parte e quindi sarà probabile che si arrivi già entro Natale alla conversione immediata del commissariamento in fallimento. Una linea che non è mai stata condivisa dalla viceministra Alessandra Todde che da sempre spingeva per creare una public company, ovvero la famosa Italcomp sulla quale i due rappresentanti di Governo si sono sempre scontrati con la Todde a dire che tutto era pronto e Giorgetti ad insistere che quel piano, messo nero su bianco, era solo “un’idea”. Resta quel filmato commovente che arriva ai cuori più che alla politica: 300 persone che hanno saputo lottare con straordinaria tenacia e dignità, tanto che lo stesso Papa, due giorni fa, ha speso parole di sostegno a questi lavoratori, invocando soluzioni.
 

Ultimo aggiornamento: 16:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci