Bamoussa, dalle Olimpiadi di Rio
al lavoro di operaio: «Ora è più dura»

Martedì 4 Ottobre 2016 di Marco D'Incà
Abdoullah Bamoussa
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FARRA D'ALPAGO - Dai cinque cerchi a una nuova occupazione: la carriera di Abdoullah Bamoussa prosegue su un doppio binario. Forse più impegnativo. Ma non per questo meno ambizioso sotto il profilo agonistico, anzi: «Primo giorno di lavoro dopo 548 giorni di tantissime emozioni, soddisfazioni e fatica - annuncia pubblicamente l’atleta, alpagoto d’adozione, sulla sua pagina Facebook -. So che molti diranno: "Ma come a lavorare? È stato alle Olimpiadi". Tranquilli: prometto a tutti gli amici che, anche se lavorerò, proverò ancora a farli sognare e sorridere».

Raggiunto telefonicamente in serata, Abdoullah si è soffermato sulla sua nuova vita, che poi è un ritorno all’antico, prima di questa lunghissima parentesi dedicata al suo sogno di sportivo. Una vita che si sviluppa tra casa, la Maricell di Longarone (dove è operaio nell’azienda che produce pannelli in pvc) e la pista o la strada: «Ora è sicuramente più faticoso. Prima svolgevo due sedute d’allenamento, adesso una soltanto. I tempi di recupero sono molto più ridotti. Ho iniziato a lavorare oggi (ieri, ndr) e, dopo il turno in azienda, sono andato a correre: 18 km e 12 di ripetute». L’obiettivo del mezzofondista di origine marocchina è ben chiaro e nitido: «I Mondiali di Londra nel 2017, sempre nei 3 mila siepi. Non ci voglio provare e basta: questa volta sarà diverso. Mi preparerò meglio, visto che le esperienze di Amsterdam e di Rio de Janeiro mi sono servite parecchio. Prima, però, ci sono gli Europei di cross, che si svolgeranno in Sardegna nel mese di dicembre».

 

Ultimo aggiornamento: 13:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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