Morti in ospedale, le frasi choc: "Se vuoi uccido anche i bambini"

Martedì 29 Novembre 2016
Morti in ospedale, le frasi choc: "Se vuoi uccido anche i bambini"
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Le intercettazioni choc. «Non sai quanto le nostre menti omicide messe insieme siano così geniali». È una delle frasi pronunciate dal figlio di Laura Taroni, l'infermiera arrestata insieme all'amante Leonardo Cazzaniga, medico ospedaliero, per l'omicidio del marito di lei. L'uomo è in carcere anche per 4 morti sospette avvenute all'ospedale di Saronno.



«Tua nonna non è possibile» gli replicava nelle intercettazioni dei carabinieri la madre. «A tua nonna e a tua zia non è semplice... A meno che non gli fai tagliare i fili dei freni a tua zia... Gli tiri l'olio dei freni». (...) «Poi c'è tua zia Gabriella... Non sei abbastanza grande per poter... Non sei abbastanza grande!» incalzava la donna al figlio appena undicenne.



I due, nelle intercettazioni raccolte nel corso delle indagini coordinate dalla procura di Busto Arsizio, continuano a scambiarsi opinioni su progetti violenti fino a quando la donna aggiunge ancora: «E poi cosa avresti fatto? - rivolgendosi sempre al figlio - Le avresti fatte sparire così? Non è così semplice, sono grosse! L'umido da noi passa solo una volta a settimana (...) non abbiamo più neanche i maiali». La donna conduceva un'azienda agricola (ndr).

'LA NONNA MARIA LA FACCIAMO FUORI' «Ma poi la nonna Maria la facciamo fuori...». «Ma non hai capito». «La Nene la possiamo far fuori quando vogliamo e anche la zia Adriana». Sono alcune delle frasi che comparirebbero nelle intercettazioni raccolte durante le indagini coordinate dalla Procura di Busto Arsizio (Varese) che hanno portato all'arresto di un'infermiera, Laura Taroni e del suo amante, l'anestesista Leonardo Cazzaniga. Dal fraseggio si evincerebbe che la presunta omicida coinvolgeva il figlio 11enne nei suoi progetti deliranti. "Se vuoi uccido anche i bambini". "No, i bambini no".

E' un'altra conversazione choc intercettata dagli investigatori. 

I COLLEGHI «Ho sentito parlare (...) del protocollo Cazzaniga direttamente da lui nella misura in cui mi è capitato di sentirlo esclamare frasi tipo: a questo paziente applico il mio protocollo...». A raccontarlo, in un verbale, è uno degli infermieri sentiti dagli investigatori, che ha confermato il nomignolo che veniva attribuito agli interventi dell'anestesista arrestato insieme all'amante infermiera, nell'indagine coordinata dalla Procura di Busto Arsizio (Varese) e che vede al centro della vicenda l'ospedale di Saronno (Varese). Altri due infermieri, con parole diverse, hanno confermato che «non è un protocollo aziendale, ma consisterebbe nella somministrazione di sedativi e anestetici, singolarmente o in associazione tra loro, decisa da Cazzaniga per provocare la morte dei pazienti con una bassa aspettativa di vita (...) faccio l'angelo della morte - si vantava il medico apertamente in corsia - o anche faccio il mio protocollo».

"QUESTA È EUTANASIA" «Secondo te potrei essere accusato di omicidio volontario? (...) se si documenta che ho praticato l'eutanasia...io non sono neanche l'unico». Così l'anestesista arrestato, Leonardo Cazzaniga, all'amante Laura Taroni, in un'intercettazione. Lei: «L'eutanasia è un'altra cosa (...) cioè tu firmi e ti fanno un cocktail di farmaci (...) loro non riuscivano nemmeno a respirare». Cazzaniga a quel punto si preoccupa: «E allora è omicidio volontario (...) potrei venire accusato». 

Ultimo aggiornamento: 30 Novembre, 13:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA