Tangenziale di Napoli, l'ultimatum del ministro: «Via il cantiere in due giorni o di nuovo gratis»

Mercoledì 13 Novembre 2019 di Paolo Barbuto
Tangenziale di Napoli, l'ultimatum del ministro: «Via il cantiere in due giorni o di nuovo gratis»

Paola De Micheli non ha avuto tentennamenti quando ieri è arrivata a Napoli e ha affrontato il tema della Tangenziale: «La società ha assicurato che entro due giorni verranno eliminati i restringimenti, se non lo faranno tornerà immediatamente il provvedimento che cancella il pagamento del pedaggio».

Il ministro dei trasporti ieri era a Napoli per un convegno organizzato da Unione Industriali di Napoli, però il tema più gettonato sul tavolo delle domane è stato proprio quello di Tangenziale e lei non si è sottratta.

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Tangenziale aveva annunciato che già da lunedì scorso ci sarebbe stato un ridimensionamento dei cantieri ma così non è stato. I restringimenti sono ancora presenti su entrambe le corsie di marcia anche se i lavori procedono di buona lena e le speranze per una rapida soluzione della questione ci sono tutte.

A dire la verità le speranze sono tutte dalla parte della Tangenziale che vorrebbe uscire al più presto da questa difficile situazione. Il ministero non ha speranze di fare in fretta, pretende solo che non ci siano pericoli per chi transita su quel viadotto e tiene monitorati costantemente i lavori, avanzamento per avanzamento.

Attualmente, secondo quel che ha spiegato Tangenziale ai responsabili del ministero dei Trasporti, la maggior parte delle criticità sarebbe stata cancellata.
 

 

Il segnale di allarme scattò un mese fa quando, nel corso di un sopralluogo, i tecnici del ministero rilevarono problemi alle piastre in ferro e ai bulloni di collegamento fra i vari spezzoni che compongono il viadotto Capodichino, lungo più di un chilometro, sospeso a sessanta metri di altezza sui Ponti Rossi.

Gli ammaloramenti erano stati causati da infiltrazioni d'acqua che avevano ossidato e in molte parti corroso sia il ferro che i bulloni.

Allo stato attuale i lavori già eseguiti avrebbero già provveduto alla canalizzazione delle acque piovane che, così, non ristagnano più all'interno dei cassoni sottostanti il manto stradale; quei cassoni sono stati anche totalmente ripuliti e ripristinati.

Nella giornata di domenica è stata ultimata la sostituzione di tutti i bulloni malmessi della struttura principale del viadotto e adesso gli operai starebbero provvedendo a ripristinare o a sostituire tutti i bulloni malmessi delle strutture laterali. Quando, nel giro di un paio di giorni, il lavoro sarà terminato, verrà il momento, fondamentale, del sopralluogo dei tecnici del Mit. Se riterranno che il pericolo sarà stato realmente cancellato, allora daranno il via libera per la riapertura, in caso contrario resterà il blocco e si tornerà al pedaggio libero per 15 giorni.
 

Per convincere Tangenziale ad accettare un eventuale nuovo periodo di sospensione del pedaggio, però, il ministero ha dovuto ammorbidire i toni. Se nella prima occasione i dieci giorni di stop al pagamento furono totalmente a carico di Tangenziale, stavolta ci sarà una compensazione delle eventuali perdite economiche. Il metodo per recuperare il denaro perduto sarà proprio quello che venne chiesto con vigore dal presidente Paolo Pomicino e dall'amministratore Riccardo Rigacci all'indomani dell'ultima richiesta di sospensione del pedaggio.

A Tangenziale il Ministero garantirà un recupero del denaro perduto quando si arriverà alla prossima scadenza di discussione del Piano Economico Finanziario che, fra l'altro, comprende il valore del pedaggio da esigere per ogni passaggio al casello. Insomma, stavolta la soluzione potrebbe essere tutta in favore di Tangenziale che potrebbe lasciare aperti i caselli fino al 24 di novembre, come chiesto dal ministro in persona, ma avrebbe la possibilità di rifarsi quando verranno ridiscussi i pedaggi futuri.

Ultimo aggiornamento: 13:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA