Green pass, la Campania va avanti con la card già distribuita: «Una cartella clinica digitale»

Martedì 20 Luglio 2021 di Adolfo Pappalardo
Green pass, la Campania va avanti con la card già distribuita: «Una cartella clinica digitale»

Green pass e nuovi parametri sul cambio di colore. È il capitolo Covid che si affronterà oggi nel Cts del ministero della Salute e domani in Conferenza Stato-Regioni.

In vista, molto probabilmente, di un Cdm venerdì che disciplini questa materia. Con la Campania che continua ad alzare il fuoco delle polemiche contro commissario e ministero e, trapela, è pronta a continuare per la propria strada. A cominciare proprio dalla card della doppia vaccinazione nonostante la bocciatura, a fine maggio, del garante della Privacy. 

A inizio primavera fu proprio il governatore De Luca a muoversi in anticipo e a lanciare la card di avvenuta doppia vaccinazione. Ad oggi sono oltre mezzo milione quelle consegnate anche se le previsioni erano ben altre. «Entro il mese di maggio l'obiettivo è quello di consegnare un milione di card e di utilizzare tale certificazione per rilanciare interi settori economici, in particolare il comparto turistico», annunciava De Luca a fine marzo. Ma dopo il primo sprint l'operazione card ha subito un brusco rallentamento. Non tanto per la bocciatura del garante quanto per il via del green pass nazionale che ha surclassato il modello campano. Ma nessun passo indietro, dicono sempre da palazzo Santa Lucia, perché la card regionale serve già oggi in Campania per attestare la doppia vaccinazione ma, nelle prossime settimane, sarà utile per una serie di servizi medici e sarà una sorta di cartella clinica a tutti gli effetti. E in caso di obbligo per entrare in alcuni locali, se cambierà la normativa nazionale, sarà comunque un lasciapassare. Ma vedremo a fine settimana cosa si deciderà in Cdm proprio sul green pass.

Intanto De Luca ieri rilancia la campagna di vaccinazione in vista dell'apertura dell'anno scolastico. «Domani (oggi, ndr) definiamo un piano specifico di vaccinazione per la popolazione studentesca», annuncia De Luca. E aggiunge: «Fra un mese e mezzo due mesi si apre l'anno scolastico in presenza. Se non avremo completato la vaccinazione del personale scolastico e della popolazione studentesca quello delle scuole diventa un altro focolaio formidabile di diffusione del contagio. Siccome vogliamo avere le scuole aperte quest'anno, è chiaro che dobbiamo completare la vaccinazione al di sotto dei 18 anni». Non poteva mancare anche ieri, ovviamente, una sciabolata al ministro della Salute. «Sul Covid hanno retto le Regioni, lo Stato italiano non esiste. Il ministero della Salute in pratica è stato sciolto. Non so se è chiaro e non se ne sono accorti. Lo Stato si è rivelato vivo solo quando ha dato una comunicazione irresponsabile sui vaccini - attacca -. Questo ha determinato una crisi di fiducia nei cittadini, dalla fine di giugno c'è stato un abbassamento nella disponibilità alle vaccinazioni». 

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De Luca critica anche le parole usate dal generale Francesco Paolo Figliuolo, spiegando che le Regioni hanno «dovuto anche ascoltare le stupidaggini del commissario che, fino a un giorno fa, ci ha detto che avremmo avuto a luglio tutti i vaccini necessari. Sappiamo che è falso perché - sottolinea - i vaccini disponibili servono solo a fare le seconde dosi, non ne abbiamo altri. Stiamo cercando di uscire dal Covid grazie soprattutto allo sforzo delle Regioni perché, per quanto riguarda lo Stato, mettiamoci una croce sopra». Ma le sciabolate ci sono anche per il leader della Lega Salvini («Irresponsabile») e il giudice emerito della Corte costituzionale Sabino Cassese che ha scritto a proposito del rapporto Stato-Regioni («sono autentiche stupidaggini»).

Poi minaccia nuove chiusure: «Abbiamo capito che di fronte a questa nuova ondata di Covid o ci vacciniamo o ritorniamo in lockdown. Non c'è niente da fare, è ampiamente prevedibile». 

Ultimo aggiornamento: 24 Marzo, 12:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA