Erano sussurri, ora qualcosa in più di una ipotesi, del resto lo stesso sindaco Luigi de Magistris la settimana scorsa sulla date delle comunali è apparso molto cauto: «Sono persuaso che si voterà a fine giugno» disse in Sala dei Baroni il giorno del rimpasto.
Per de Magistris questa ipotesi non esiste perché è alla fine del suo secondo mandato e non è più ricandidabile. Però la pandemia c'è ancora, è vero che la Campania è in zona gialla ma è anche vero che un conto è assaggiare pizzichi di normalità altra cosa è mandare al voto un milione di napoletani in seggi che si trovano nelle scuole e sono piccoli. Inoltre c'è da gestire la questione della vaccinazione di massa che cadrebbe proprio nel periodo tra primavera ed estate. Insomma tema slittamento a settembre è cogente. A questo punto la domanda è: cosa succede se viene eletto in Calabria come presidente della Regione o consigliere regionale l'11 aprile e a Napoli si vota a settembre? De Magistris dovrebbe scegliere tra Napoli e la Calabria ed è presumibile che scelga la Calabria dove avrebbe un futuro mentre a Napoli no. A quel punto con le dimissioni tutto andrebbe nelle mani del vicesindaco Carmine Piscopo. E spiega perché de Magistris ha scelto Piscopo - suo amico di infanzia e segretario di demA - come vice silurando Enrico Panini che è passato da numero 2 della terza città d'Italia a disoccupato politico (in realtà è un pensionato) nel giro di 7 giorni. Piscopo si troverebbe ad amministrare la città per 5 mesi che non sono pochi. Più o meno quello che accadde a Riccardo Marone quando Bassolino a maggio del 2000 si candidò alle regionali lasciando l'interim appunto a Marone. A questo punto Piscopo si troverebbe a indossare la fascia tricolore - e sarebbe il terzo sindaco dell'era de Magistris prima di lui quando fu sospeso l'ex pm la indossò Tommaso Sodano - ma senza una maggioranza. Si dovrebbe appoggiare per forza anche alle opposizioni in Consiglio comunale, su tutte Pd e M5S che senza de Magistris in campo avrebbero meno difficoltà a trovare una intesa. I partiti, pur trattandosi solo di ipotesi, si stanno muovendo. Una partita dove si potrebbe sfilare dal ruolo di candidata sindaco l'assessora Alessandra Clemente che col suo monopattino potrebbe girare in lungo e largo la città libera e senza il peso della candidatura addosso. Anzi, il suo sacrificio potrebbe essere utile per riportare gli arancioni finalmente nell'alveo del centrosinistra allargato al M5S.