Eav Napoli, così gli «007» hanno stanato
i furbetti della legge 104

Sabato 4 Marzo 2017 di ​Francesco Gravetti
Eav Napoli, così gli «007» hanno stanato i furbetti della legge 104
Non è necessario timbrare (anzi, fingere di timbrare) il cartellino per fare i furbetti: si può approfittare della legge 104 che consente di assentarsi per assistere un parente disabile ma in realtà fare i propri affari. Oppure si può andar via dal posto di lavoro un paio d'ore prima, perché tanto non si è obbligati ad usare il badge. È accaduto in Eav, l'azienda di trasporti che controlla Circumvesuviana, Sepsa e Metrocampania, ha quasi 3000 dipendenti e una maxidebito da 700 milioni che ora sta cercando di ripianare. È qui che tre dipendenti sono stati sospesi perché utilizzavano impropriamente i giorni di permesso concessi dalla legge 104, mentre altri 15 sono stati sanzionati perché avevano arbitrariamente anticipato la fine del loro turno di lavoro di due ore. Ci sono volute indagini ed ispezioni, c'è voluta persino un'agenzia investigativa.

Poi, ieri, sono scattati i provvedimenti, ai quali potrebbero seguirne altri: per i tre che abusavano della 104, infatti, sarà avviato l'iter che porterà al licenziamento se, ovviamente, verranno accertate tutte le responsabilità ipotizzate. Si tratta di tre lavoratori in servizio ad Ischia, dove l'Eav gestisce il trasporto su gomma e dove su 190 dipendenti ben 45 hanno il permesso di assentarsi tre giorni al mese dal lavoro per assistere un familiare disabile, così come recita le legge 104. È il 24% del totale. Un dato anomalo, se si pensa che nel settore gomma dell'Eav siamo al 16%, cioè 132 dipendenti su 803. Numeri che hanno insospettito la governance di Eav ed hanno indotto ad aprire un'inchiesta interna, affidata ad un'agenzia investigativa. I lavoratori sono stati seguiti, pedinati, controllati: in tre durante i permessi trascorrevano la giornata a sbrigare commissioni personali, non certo a seguire i parenti malati. La società, quindi, ha dovuto attivare le previste procedure disciplinari e, nel frattempo, ha sospeso «dal soldo e dal servizio» (così recita il regolamento) i tre dipendenti. Nei prossimi giorni saranno sentiti gli interessati e, se saranno confermate le informazioni acquisite dagli investigatori, si procederà al licenziamento. Ieri mattina, inoltre, alcuni funzionari hanno provveduto ad un controllo capillare delle presenze presso i vari terminal ferroviari: quelli di Porta Nolana (Circumvesuviana), Benevento (Metrocampania Nordest), Fuorigrotta e Montesanto (Cumana e Circumflegra). Anche in questo caso sono state riscontrate anomalie nelle presenze di circa il 10 per cento dei dipendenti sottoposti al controllo. In particolare, 15 persone sono risultate assenti dal posto di lavoro con un anticipo sull'orario previsto di fine servizio di 1 o 2 ore.

«Verranno fatte le opportune verifiche in contraddittorio e le conseguenti eventuali contestazioni», spiega l'Eav in un comunicato, ma in questo caso il rischio del licenziamento non c'è: i furbetti che hanno anticipato l'uscita dal servizio possono essere solo sanzionati o sospesi. Peraltro, a regolare punizioni e provvedimenti disciplinari è il ben noto regio decreto 148 del 1931, il regolamento che fu al centro delle polemiche quando si trattò di rivedere la gestione dei biglietti gratis ai parenti dei dipendenti e che, benché vetusto e firmato dal re Vittorio Emanuele III tuttora regola il il rapporto di lavoro dei ferrovieri e dei tramvieri. E a complicare le cose c'è anche il fatto che il personale viaggiante (per esempio macchinisti e capitreno o anche autisti degli autobus) non timbrano il cartellino: è difficile attuare una procedura del genere per chi monta in una stazione e termina il servizio in un'altra oppure impiega parte del suo turno di lavoro in un deposito, restando a disposizione in caso di manovre o di interventi straordinari. Difficile ma non impossibile, considerando che gradualmente in Eav si sta imponendo l'obbligo del badge a tutti i dipendenti (dando seguito ad una battaglia iniziata dall'ex direttore generale Valeria Casizzone). Il prossimo obiettivo è proprio quello di far timbrare tutti.
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